MENU

Contro la “Buona scuola” di Renzi, i precari della Toscana in piazza dei Miracoli

precari_scuola_3

Oltre un centinaio di precari della scuola, tra insegnanti e personale tecnico, sono scesi in piazza ieri per protestare contro il metodo del governo di riformare la scuola “a colpi di decreti”


Circa 150 persone ieri si sono riunite in presidio in piazza dei Miracoli, precari della scuola che si sono dati un appuntamento regionale per protestare contro la “buona scuola” di Renzi.

“Il Governo Renzi con la riforma della “Buona Scuola”, che vuole imporre a colpi di decreto, non risolve alcun problema – hanno detto – ma aggrava pesantemente la situazione della Scuola Pubblica e colpisce in particolare i precari della scuola che divide ed offende, nella loro dignità di insegnanti”.

“Da una parte – spiegano – spinto dalla sentenza europea che impone all’Italia di assumere chi ha almeno 36 mesi di servizio, stabilizza una parte dei precari trasformandoli in insegnanti di serie B destinati a fare da tappabuchi, svolgere supplenze su “reti di scuole” ed insegnare materie su cui non sono abilitati; con l’obbligo di spostarsi anche di regione se assunti. Dall’altra espelle dalla scuola decine di migliaia di precari che hanno portato avanti la scuola in tutti questi anni, come se non esistessero e come se le loro competenze, maturate in anni di insegnamento e con corsi di abilitazione, non valessero più. Spacciando questo licenziamento di massa come “cancellazione del precariato dalla scuola””.

Per manifestare i precari della scuola, provenienti da tutta la Toscana, hanno scelto un luogo simbolico come Piazza dei Miracoli, dove già in tanti manifestarono nel Giugno 2014 per chiedere di poter continuare ad insegnare. “Dopo nemmeno un anno siamo di nuovo qua – aggiungono – per farci sentire di nuovo e portare le nostre rivendicazioni unitarie: l’assunzione di tutti coloro che hanno maturato e matureranno i 36 mesi di servizio, lo slittamento del concorso del 2016 a dopo che i lavoratori precari siano assunti, l’assunzione da graduatoria per gli abilitati, la possibilità per i neoassunti di insegnare la propria materia e non diventare dei lavoratori di serie B obbligati al trasferimento coatto e a fare supplenze anche su materie su cui non sono abilitati, la possibilità di continuare a svolgere supplenze per chi non sarà assunto, il ritiro dei tagli al personale ATA e il ripristino e l’allargamento dell’organico per far fronte alle esigenze della didattica e della scuola, per la quale sono necessari forti investimenti e non tagli”.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 28 febbraio 2015

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica, Scuola-Università

Visto da: 1074 persone

, , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.