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Guardia di Finanza a Palazzo Gambacorti: nel mirino tutti gli atti delle Stallette

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A meno di un mese esatto dalla consegna in Procura da parte del Comune di Pisa degli atti relativi all’appalto Piuss per le ex Stallette, la macchina giudiziaria si muove ed entra negli uffici di palazzo Gambacorti tramite la Finanza.

Nei giorni scorsi le fiamme gialle, su delega del sostituto procuratore Flavia Alemi, titolare dell’inchiesta, hanno infatti acquisito tutta la documentazione su questi lavori appaltati alla Rota Costruzioni ma bloccati e rimasti incompleti dopo l’apertura della procedura fallimentare per l’azienda.

Una vicenda che chiede chiarezza, proprio a partire dai numerosi elementi di cui parla il dirigente del Comune ing. Michele Aiello nella famose relazione. Emergono infatti diversi profili di responsabilità da quella relazione, sia a carico di dipendenti comunali che dell’azienda. Aiello contesta in primis il fatto di essere stato “tenuto all’oscuro di tante cose” e sottolinea più volte in quelle pagine l’attuale blocco dei lavori, dato che a distanza di cinque mesi dallo scioglimento del contratto con Rota, “si sarebbe dovuto fornire al Rup anche il progetto di variante completo”, che invece ad oggi non c’è ancora.

Di quei lavori non tornano tante cose: le quantità di materiale inserite nel progetto esecutivo, i ritardi – i lavori sono stati consegnati a metà febbraio del 2012, e dovevano durare 902 giorni, con fine prevista per agosto di quest’anno; gli stati di avanzamento pagati e non effettuati e la situazione economica della Rota.

A marzo di quest’anno infatti, Rota ha presentato domanda di concordato, ma di fatto aveva aperto una procedura di ristrutturazione del debito mesi prima, a ottobre 2013, senza però darne nessuna comunicazione formale al Comune. È così che a inizio aprile il Comune ha deciso di sciogliere il contratto e affidare la conclusione dei lavori alla seconda arrivata in gara. La quale verifica lo stato di avanzamento dei lavori e lo confronta con il progetto esecutivo di Rota. A questo punto emergono “numerose discrepanze tra le misure delle quantità previste nel progetto redatto dall’impresa Rota” con quelle eseguite al momento, ma non solo, anche con quelle “effettivamente necessarie per eseguire i lavori. Lavori non solo incompleti di fatto quindi, ma anche nel progetto.

Il Comune si è trovato così a dover impegnare nuovamente quasi mezzo milione di euro per il completamento dei lavori, risultando inoltre creditore nei confronti della ditta per oltre 500mila euro, per errori progettuali sulle quantità dei lavori (170mila euro), per stati di avanzamento pagati e non effettuati (80mila euro circa), per ritardi nei lavori (250mila euro), per una valutazione sbagliata degli oneri legati alla sicurezza (50mila) e per gli incarichi necessari a completare i lavori (30mila).

Sia il progetto definitivo che quello esecutivo “presentano errori od omissioni“, dice ancora Aiello nella relazione, evidenziando “responsabilità di chi ha redatto e validato il progetto definitivo, di chi ha presentato il progetto esecutivo”, con i relativi costi, nonché precisi “errori da parte della Direzione Lavori”.

E se il Comune ha le sue colpe, non è da meno la ditta: nella relazione si dice chiaramente che il progetto iniziale era sbagliato, elemento che sommato agli altri, appare a tutti gli effetti come un comportamento omissivo, con “comunicazioni incomplete o poco chiare, atte a occultare la reale situazione di crisi dell’impresa”.

Infine, ad essere contestatato da Aiello è il Durc negativo, il documento di regolarità contributiva, che è stato emesso dal responsabile dello sportello unico della Cassa Edile il giorno dopo aver ricevuto il pagamento dell’ultimo stato di avanzamento dei lavori. Ad aver emesso il documento, che di fatto attestava la non regolarità dell’azienda con il pagamento dei contributi è “il soggetto responsabile dello sportello unico previdenziale”, che corrisponde “al legale rappresentante dell’impresa Rota Costruzioni”.

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Pubblicato il: 17 dicembre 2014

Argomenti: Cronaca, Economia-Lavoro, Pisa

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