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Latte in polvere, revocato l’arresto per i pediatri, restano ai domiciliari primari e informatori

tribunale

Sono stati revocati gli arresti domiciliari per i pediatri arrestati nell’ambito dell’indagine sul latte in polvere condotta da Nas e coordinata dalla procura di Pisa. Il giudice per le indagini preliminari, Guido Bufardeci, ha infatti depositato tutte le ordinanze dopo gli interrogatori di garanzia per 13 dei 18 indagati che si sono tenute giovedì 27 novembre.

Restano invece le misure cautelari per i due primari coinvolti, per il dirigente e per gli informatori scientifici; il giudice per le indagini preliminari Guido Bufardeci deciderà tra oggi e mercoledì sull’istanza di revoca degli arresti domiciliari presentata da tutti i difensori.

Sono quindi tornati in libertà Roberto Rossi, 62 anni, di Palaia, Eros Panizzi, 61 anni, di Peccioli; Fabio Moretti, 61 anni, di Chianni; Maurizio Petri, di Pisa con ambulatorio a Navacchio; Marco Granchi, 61 anni, di Pontedera; Claudio Ghionzoli, 63 anni, di Pisa con ambulatorio a Navacchio; Luca Burchi, 59 anni, di Volterra, oltre a Renato Domenico Cicchiello, 66 anni, di Livorno e Gian Piero Cassano, 65 anni di Lido di Camaiore.

Restano invece agli arresti domiciliari i primari dell’ospedale di La Spezia e dell’ospedale di Empoli, Stefano Parmigiani e Roberto Bernardini, 57 anni di Calcinaia; il dirigente Michele Masini, e gli informatori scientifici Dario Boldrini, Valter Gandini, Vincenzo Ruotolo, Gianni Panessa e Giuliano Biagi.

L’ipotesi di reato è corruzione e l’accusa punta a dimostrare che i medici avrebbero favorito l’utilizzo di latte in polvere di alcune marche specifiche, come Mellin, Humana e Dmf, e che ci sarebbe stato un accordo corruttivo con i rappresentanti, in cambio di benefit come viaggi, tablet, smartphone.

“Abbiamo risposto e respinto ogni addebito fornendo precise prove documentali”, ha dichiarato alla stampa l’avvocato Stefano Ercoli, che difende i medici Maurizio Petri e Claudio Ghionzoli, “e abbiamo subito prodotto un’istanza di revoca della misura cautelare. Siamo fiduciosi”.

“Abbiamo chiesto la revoca – ha aggiunto – perché riteniamo di non avere commesso gli illeciti che ci vengono contestati dal 2005 a oggi. Abbiamo prodotto un’accurata documentazione dalla quale si evince che Petri e Ghionzoli non solo non hanno mai dato alcuna indicazione alle mamme ad acquistare il latte artificiale, ma anzi dai loro report si evincono percentuali di allattamento al seno tra le loro assistite addirittura superiori alla media nazionale”.

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Pubblicato il: 1 dicembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

Visto da: 906 persone

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