MENU

“Una dottoressa validissima, un peccato che l’Aoup se la sia fatta scappare”

Alessandro-Scarcella-flickr

Riceviamo e pubblichiamo una lettera aperta scritta da un gruppo di persone affette da malattie infiammatorie croniche intestinali, in difesa della Dott.ssa Linda Ceccarelli che, scrivono “nonostante la sua riconosciuta bravura, non trova una collocazione nell’AOUP, dopo anni e anni di precariato”.

Siamo un nutrito gruppo di persone che soffrono di malattie infiammatorie croniche intestinali.
Da molti anni facciamo riferimento all’unità operativa di Gastroenterologia Universitaria dell’Azienda Ospedaliero Universitaria Pisana, dalla quale riceviamo delle cure di eccellenza.
In particolare tutti noi siamo stati seguiti in ambulatorio e in regime di Day Hospital, ma anche durante gli inevitabili ricoveri, dalla dottoressa Linda Ceccarelli. Da una quindicina d’anni la dottoressa ha dimostrato una competenza specifica e una preparazione professionale di livello assoluto che ha permesso a tutti noi di mantenere una buona qualità di vita nonostante siamo affetti da una malattia cronica. In molte altre nazioni civili diverse dalla nostra, ciò sarebbe stato sufficiente ad assicurarle una posizione professionale sicura, riconosciuta e giustamente remunerata.

E c’è molto di più: la dottoressa Ceccarelli ha dimostrato una disponibilità, una umanità, una capacità di comprensione profonda dei nostri disagi, anche spirituali, davvero unici.
Inoltre, ultimo ma non per importanza, la dottoressa ha dimostrato doti organizzative e di coordinamento delle varie discipline e delle varie figure professionali che afferiscono ai problemi delle nostre malattie, riuscendo a promuovere gruppi interdisciplinari, facendo comunicare medici e istanze diversissimi, superando con tenace pazienza ogni resistenza burocratica. È riuscita cioè a mettere il paziente al centro delle cure, come sempre dovrebbe essere, e questo per noi che purtroppo abbiamo anche altre patologie correlate non è di poco conto.

Ebbene: questa persona che racchiude in sé tutte queste eccellenti doti umane e professionali, per il Servizio Sanitario Nazionale non è un bene prezioso da tenere stretto, non si è voluto crearle un posto di lavoro affinché potesse continuare a prestare la sua opera per i pazienti e, dopo molto anni di precarietà, è stata costretta dalla incertezza lavorativa ad “emigrare” in un altro ospedale, accolta ovviamente a braccia apertissime.

Noi pazienti siamo rimasti sbigottiti, oltre che “orfani”. Come è possibile che un medico di così grande valore, che con generosità ha messo a disposizione del servizio pubblico, non abbia un posto di lavoro nel contesto dove ha dimostrato la sua capacità e che ha contribuito a far crescere e migliorare?
Noi non riusciamo a comprenderlo.
Qualcuno è in grado di spiegarcelo?

Maurizio Antonini, Elena Beretta, Franca Bovicelli, Italo Braconi, Filippo Cecchetti, Cinzia Cimino
Maria Consoloni, Pietro Del Carlo, Claudio Filippi, Beatrice Fissore, Umberto Fruzzetti, Andrea Grottanelli, Philippa Holme, Sandra Lorenzetti, Adolfo Lucassino, Eulalia Maffei, Laura Magherini, Mario Natali, Alessio Perondi, Sonia Petruzziello, Carlo Raffaelli, Catia Ricci, Tiziana Rocco, Claudia Rossi, Concettina Sarlo, Giuliano Silvestri

 

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 22 ottobre 2014

Argomenti: Pisa, Salute - Sanità

Visto da: 2254 persone

, , , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.