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Bancarellai protestano in consiglio comunale: “La proroga non basta”

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I bancarellai in consiglio comunale chiedono cosa sarà di loro dopo la proroga per Piazza Manin. Intanto si sono riuniti in consorzio, e appoggiati da un costruttore, trattano per Palazzo dei Trovatelli

“Quattro mesi di proroga!! Sindaco, e dopo..? dove ci metti?”. Questo lo striscione che gli ambulanti di piazza del Duomo, i cosiddetti bancarellai, hanno srotolato in consiglio comunale mentre Diego Petrucci, capogruppo di Noi Adesso Pis@, chiedeva conto alla giunta del futuro dei commercianti, vista la scadenza al 16 ottobre dell’autorizzazione per piazza Manin.

Una scadenza che, sebbene allungata di quattro mesi in virtù della proroga dei lavori al Museo delle Sinopie, lascia comunque aperto il problema di cosa succederà alle bancarelle a febbraio. “Dobbiamo dare delle certezze – ha detto Diego Petrucci – non è possibile procedere a colpi di proroghe”.

Un appello che i bancarellai fanno proprio, denunciando una flessione degli affari dopo il trasferimento in piazza Manin che per alcuni, dicono “ha significato un calo del giro di affari del 70, 90%”.

Il futuro potrebbe essere il palazzo dei Trovatelli, di proprietà dell’Azienda Ospedaliera, che dopo alcune aste andate deserte è ora in procedura di vendita a trattativa privata. Ma anche nella più rosea delle ipotesi, se la trattativa andrà in porto, è impensabile che il trasferimento si concretizzi prima di un paio di anni.

Intanto il consorzio dei bancarellai, appoggiato da un costruttore, sta mettendo a punto un progetto per il palazzo dei Trovatelli che dovrà poi comunque passare al vaglio della Soprintendenza.

Tra i 7 e i 10 milioni di euro sono la cifra di cui si mormora per l’acquisto dei Trovatelli. Un investimento, dicono i venditori ambulanti, “che comporterà un grosso sforzo economico per ognuno di noi”. Ovvero 200-250 mila euro a famiglia, che in alcuni casi dovrà essere sostenuto attraverso un mutuo. Ma visto che gli affari stanno languendo quello che chiedono all’amministrazione comunale è di avere delle garanzie.

Una su tutte il ritorno in piazza dei Miracoli in attesa della sistemazione definitiva. Ma su questo spazi di trattativa non sembrano esserci. “Un tale sforzo economico – dicono i commercianti – non è per noi sostenibile se nel frattempo non saremo messi in grado di lavorare davvero”.

“Auspichiamo – ha detto l’assessore al commercio David Gay – che la soluzione dei Trovatelli vada a buon fine. Ma più di questo, più di auspicare una soluzione che appare ottimale, trattandosi di una trattativa fra privati non possiamo fare”.

“Gli atti amministrativi del Comune non sono cambiati in questi mesi  – ha proseguito – ma nel frattempo è intervenuto il Decreto Franceschini”. Ovvero l’Art Bonus, che prevede una revoca delle autorizzazione e delle concessioni di suolo pubblico laddove queste non siano compatibili con le esigenze di decoro, conservazione e valorizzazione del patrimonio artistico, archeologico e monumentale.

Ma il decreto Franceschini, ricordano i bancarellai, prevede anche, in caso di revoca e in mancanza di una collocazione alternativa e potenzialmente equivalente, che al titolare venga corrisposto un indennizzo da parte dell’amministrazione, per un importo “al limite massimo della media dei ricavi annui dichiarati negli ultimi cinque anni di attività”. “Indennizzo che nel nostro caso – dicono – potrebbe aggirarsi intorno ai 20 mila euro a attività”.

Il nodo da sciogliere è dunque cosa sarà delle bancarelle fino a quando non sarà possibile il trasferimento ai Trovatelli (se si concretizzerà). Domani ci sarà un nuovo appuntamento per discuterne in commissione urbanistica, e anche lì i commercianti non faranno mancare la loro presenza.

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Pubblicato il: 30 settembre 2014

Argomenti: Cronaca, Economia-Lavoro, Pisa, Politica

Visto da: 791 persone

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Una risposta a: Bancarellai protestano in consiglio comunale: “La proroga non basta”

  1. avatar mah2 scrive:

    Spero proprio che non tornino in Piazza dei Miracoli. La piazza non è loro e devono solo ringraziare di esserci potuti stare

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