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Domenica al Parco di San Rossore per pulire la spiaggia con i dromedari

dromedario

Domenica 5 ottobre il Parco di San Rossore porta i dromedari donati dagli scout sulla spiaggia del Gombo per una giornata di pulizia. I tre animali, regalati dall’Agesci in occasione del grande raduno che si è svolto nella tenuta dal 7 al 10 agosto, faranno da supporto a tutti coloro che parteciperanno all’operazione di recupero dei rifiuti. Il ritrovo è fissato alle 10 al centro visite del parco, l’iniziativa è aperta ad un massimo di 30 persone che dovranno registrarsi inviando una mail all’indirizzo promozione@sanrossore.toscana.it.

Nelle intenzioni dell’Ente Parco il ritorno dei dromedari nell’ex tenuta presidenziale – presenti a San Rossore dal XVII secolo fino al dopoguerra – oltre che al ripristino dell’ecosistema dunale potrà contribuire al rilancio del parco come meta di attività turistiche e di educazione ambientale.

Come ha mostrato un recente studio del Dipartimento di biologia dell’Università di Pisa, l’utilizzo di animali per la pulizia delle spiagge può essere attuato anche all’interno di aree a tutela integrale, senza alcun pregiudizio per la vegetazione presente. Per questo d’ora in poi oltre che sui cavalli si punterà anche sugli animali con la gobba, capaci di trasportare quintali di rifiuti senza alterare l’ecosistema.

Oggi i dromedari si trovano molto raramente allo stato selvatico anche nei loro luoghi di origine, ma vengono allevati ed utilizzati per le attività umane come succede per bovini ed equini. Per l’Ente Parco questi animali potranno quindi rappresentare anche un elemento di attrattività turistica, in grado di far sì che in futuro gli itinerari e i percorsi all’interno della tenuta includano anche soste per mostrare gli allevamenti zootecnici.

Negli edifici destinati a tali attività – finora ignorati dai circuiti di visite tradizionali ma di potenziale interesse per i visitatori curiosi di conoscere anche gli aspetti storico-culturali e quelli legati al mondo agricolo – sono infatti presenti razze di bovini come il mucco pisano, originario proprio di San Rossore e diffusosi inseguito in altre aree interne ed esterne al parco regionale, e di due razze di equini protette e meritevoli di conservazione, i TPR (Tiro Pesante Rapido), ovvero i cavalli da lavoro, e i Monterufolini, adatti all’avvio dei bambini all’equitazione.

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Pubblicato il: 30 settembre 2014

Argomenti: A Nord, Ambiente, Pisa

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