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Nidi e scuole d’infanzia. Ecco il punto della situazione

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Mancano pochi giorni all’inizio dell’anno scolastico e il Comune di Pisa illustra la situazione per i nidi, le scuole d’infanzia, la refezione e il trasporto scolastico. In attesa della prima campanella intanto, venerdì 5 settembre ci sarà un incontro tra educatrici, genitori e bimbi/e nelle nuove strutture.

chiofalo_rizzoPer quel che riguarda i nidi, le porte si apriranno il prossimo 9 settembre. Sui 646 posti disponibili fra strutture pubbliche, private e convenzionate nel territorio pisano, al Comune sono giunte 368 domande di iscrizione, una trentina in meno rispetto allo scorso anno. “Un fenomeno che si ripete quello del calo delle iscrizioni – commenta l’assessore alle politiche educative Marilù Chiofalo – dovuto con tutta probabilità al perdurare della crisi, che costringe le famiglie a rinunciare ai servizi per l’infanzia e ad adottare diverse organizzazioni familiari”. A fine agosto erano già stati assegnati 292 posti ed erano state registrate 41 rinunce. Praticamente era già azzerata la lista d’attesa per i lattanti, restano ad oggi ancora esclusi 23 divezzi, di cui 13 sul nido di Marina di Pisa, mentre restano ancora disponibili 31 posti negli spazi gioco che fanno attività antimeridiana.

Quella delle richieste aggiuntive a Marina è una novità per il Comune: “Quest’anno abbiamo avuto più richieste su questo nido che non ci aspettavamo – spiega Salvatore Rizzo, funzionario del Comune che si occupa delle graduatorie – e contiamo di risolvere questa criticità ripensando l’organizzazione degli spazi su questa nuova struttura”.

Ai posti già elencati si aggiungono ulteriori 30 posti, che ancora non sono stati assegnati e che vengono lasciati liberi per la seconda graduatoria, composta dai bimbi/e nati dopo maggio. Per chi resterà in lista di attesa, cosa che il Comune pensa di riuscire ad evitare, ci saranno comunque i buoni servizio regionali che coprono fino a 250 euro mensili (in base all’ISEE).

Le scuole d’infanzia apriranno invece il 15 settembre. A fronte di 579 richieste pervenute, al momento ci sono 60 bambini in lista d’attesa, ma circa 50 potranno essere inseriti nelle sezioni Pegaso – ovvero le sezioni finanziate dalla Regione Toscana e in parte dai comuni. Fino al 19 settembre (ore 12:30) è possibile presentare domanda per i buoni scuola, che coprono le spese per l’accesso alle scuole paritarie private, destinate ai bimbi/e dai 3 ai 6 anni. Con i numeri odierni rischiano di rimanere esclusi una decina di bambini, per i quali l’amministrazione sta cercando soluzioni alternative. Tra queste compare il nido di San Biagio, esternalizzato nei mesi scorsi nonostante la dura opposizione delle Rsu, la cui gestione è stata affidata al consorzio di cooperative CIP (“l’aggiudicazione è provvisoria”, sottolinea la dirigente Laura Nassi, “ma si sta procedendo a quella definitiva”) e che sarà sede per la sperimentazione cosiddetta 0-6, ovvero un’unica struttura che accolga bambini dagli 0 ai 6 anni.

L’inizio del servizio di refezione scolastica è previsto per il 22 settembre ad eccezione degli asili nido comunali, dove inizierà il 15 settembre. Le giornate con prodotti a filiera corta saranno tre a settimana (lo scorso anno erano due); sono stati confermati i percorsi di educazione alimentare e l’uso di prodotti di Libera Terra.

L’inizio del trasporto scolastico è fissato in coincidenza con la refezione, per ragioni organizzative sui turni di entrata e uscita dei bambini. Per quanto riguarda le richieste di servizio scuolabus, al termine fissato per le iscrizioni, sono pervenute 332 domande che sono state tutte soddisfatte dato che i posti disponibili sono 530. Il servizio si svolge con 17 scuolabus di cui 6 a metano e sono rimaste invariate le tariffe a carico delle famiglie.

Sono 114 (domande presentate sono 111 + 3 fuori termine) i bambini e le bambine Rom per i quali è garantito il trasporto al fine di incrementare la frequenza scolastica, insieme al servizio di accompagnamento educativo per una migliore scolarizzazione. Gli scuolabus a disposizione per i campi Rom di Oratoio e Coltano sono 3 con 126 posti a disposizione. Sul litorale i bambini e le bambine Rom del campo della Bigattiera saliranno sugli scuolabus insieme agli altri utenti.

Sostegno alla disabilità. Le risorse che nel 2014 l’Amministrazione Comunale dedica all’assistenza specialistica nelle scuole sono 591.031,00 essendo aumentati il numero di alunni disabili. Per quel che riguarda il servizio di sostegno educativo negli asili nido comunali, per settembre-dicembre le risorse, in corso di assegnazione, sono pari a 38.841,17 euro; mentre nelle scuole d’infanzia comunali le risorse, in corso di assegnazione, sono pari a 50.495,54 euro.

Situazione del personale. Per quanto concerne l’organico, con le procedure di concorso per l’assunzione a tempo indeterminato nelle scuole dell’infanzia comunali paritarie svoltesi nell’agosto 2012, sono entrate in servizio 6 insegnanti che sono andate a completare l’organico nelle tre strutture comunali. Negli asili nido, dove c’erano 10 carenze di organico dovute a pensionamenti e inidoneità definitive, sono inserite le 6 insegnanti provenienti dal nido S. Biagio, mentre le restanti 4 sono state coperte con mobilità interna. Un ulteriore problema si è però verificato con le dimissioni di due educatrici che hanno vinto il concorso nelle scuole statali e hanno quindi rinunciato all’incarico comunale. Per provvedere alla sostituzione di queste due persone il Comune ha proceduto all’assunzione di due educatrici a tempo determinato: “Una scelta obbligata – dice Chiofalo – dato che la legge impone in casi simili a mantenere dei margini di movimento fino a che il trasferimento non risulta definitivo”.

I commenti
Un inizio anno tutto sommato tranquillo quello che si prospetta per i servizi all’infanzia. Se negli anni passati infatti lo scontro fra organizzazioni sindacali e amministrazione era acuto, con scioperi e mobilitazioni nei primi giorni di scuola, quest’anno le criticità sollevate dalle Rsu corrispondono sostanzialmente a quelle riscontrate dall’amministrazione.

Cinzia Pardini, delegata Rsu dei Cobas spiega infatti: “Come sindacati siamo fortemente scontenti del fatto che dallo scorso 30 giugno l’amministrazione abbia operato una contrazione dei nidi pubblici, con l’esternalizzazione del San Biagio. Il personale educativo è stato trasferito all’interno dei nostri nidi, a coprire posti vacanti, ma persiste il problema delle due ausiliarie assunte dall’Elior, che sono state riassorbite nel nuovo appalto ma con un contratto peggiore e a meno ore. Se già queste lavoratrici guadagnavano poco con questa riorganizzazione le loro condizioni peggioreranno ulteriormente”.

Nota positiva invece per quanto riguarda l’organico comunale: “Fino a dicembre saranno garantite le sostituzioni perché il bilancio lo consente, e questa la consideriamo un’assicurazione importante”, dice ancora Pardini. “Chiediamo comunque all’amministrazione che la stessa cosa venga fatta anche da gennaio e fino alla fine dell’anno scolastico”. “Ci aspettiamo che per i prossimi pensionamenti l’amministrazione proceda con assunzioni dirette e stabili”, aggiunge Maria Borsò, delegata della Fp-Cgil, che commenta anche la situazione delle due ausiliarie del San Biagio. “Avevamo ragione a preoccuparci per il loro futuro: sono persone con figli e oltre 10 anni di lavoro e il peggioramento della loro situazione è conseguenza di una precisa scelta dell’amministrazione, ma anche della Elior che a nostro parere non ha saputo giustificare il mancato riassorbimento di queste lavoratrici”.

L’amministrazione a sua volta replica: “I nostri uffici hanno tentato il possibile per le due ausiliarie, inserendo la clausola di salvaguardia nell’appalto”, dice Chiofalo. “Certo, non ci fa affatto piacere sapere che questo personale fa dei passi indietro rispetto alle condizioni di lavoro. C’è da dire però che la differenza di condizioni contrattuali purtroppo è una costante in questo settore, per questo riteniamo non più rinviabile la discussione per una legge nazionale – attualmente in Parlamento – sui servizi educativi. Legge che parla esplicitamente di definizione di standard e che quindi potrebbe fare da apripista anche per quelli contrattuali, dove ad oggi regna la giungla”.

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Pubblicato il: 4 settembre 2014

Argomenti: Pisa, Sociale

Visto da: 1518 persone

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