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Distretto 42 “Il Comune fermi lo sgombero”

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distretto-42Un presido sotto Palazzo Gambacorti, a consiglio comunale in corso, per chiedere all’amministrazione di fermare il lo sgombero del Distretto 42. È la ‘protesta’ che si è tenuta ieri e che ha visto in piazza settembre la presenza degli attivisti del Minicipio dei Beni Comuni, sotto gli occhi di una camionetta, due macchine della polizia e degli uomnini della Digos, che sabato scorso hanno riaperto gli spazzi del’ex caserma Curtatone e Montanara, chiusi da circa 20 anni.

Ad anticipare il presidio l’intervento del consigliere comunale di Una città in comune Francesco Auletta, che ad apertura di consiglio ha dato comunicazione dell’avvenuta riapertura invitando i consiglieri presenti a partecipare domenica pomeriggio all’inaugurazione del parco interno all’ex distretto che verrà intitolato a Don Andrea Gallo. Ma anche per chiedere che si apra il dialogo fra il Municipio e le istituzioni, per scongiurare che “dopo l’esperienza del’ex colorificio la questione venga di nuovo riportata sul piano dell’ordine pubblico”. Una richiesta che gli attivisti hanno già formalmente presentato anche alla giunta.
Dato che, spiegano, dopo un inizio propositivo “attraverso le dichiarazioni dell’assessore alla Cultura Dario Danti, la giunta e il Sindaco hanno fatto perdere le proprie tracce”.

L’obbiettivo è quello di dare vita a un’esperienza di urbanistica partecipata. Per farlo spiegano “è necessario che si acceleri il passaggio della proprietà dell’ex caserma dal Demanio al Comune”. Dopo la denuncia che lunedì l’Agenzia del Demanio ha sporto per la riconsegna immediata del bene. Il rischio è che “si possa cadere nel vizio di forma di un mero problema di ordine pubblico, lasciando che la dinamica dello sgombero si istruisca nel silenzio e nell’indifferenza generale. Mentre l’ammoinistrazione potrebbe avere un ruolo attivo nella difesa dell’esprienza del Distretto 42“.

L’immobile di via Giordano Bruno, come è noto, rientra nel Progetto Caserme, che vede nelle fare delle tre caserme Bechi Luserna, Artale e Curtatone e Montanaratre i nodi della ‘Pisa futura’, e che prevede  la realizzazione di una nuova caserma da oltre 70 milioni di euro a Ospedaletto.
In base al federalismo demaniale il Comune di Pisa ha fatto richiesta di entrare in possesso dell’ex Caserma Curtatone e Montanara, dove il progetto prevede una riconversione a fini di edilizia abitativa nello scorso novembre. Il 30 gennaio è scaduto il termine per la risposta da parte del Demanio.
La richiesta è dunque che il questa amministrazione “spinga” affinché il passaggio di proprietà avvenga in tempi rapidi.

distretto42In questa ore si allunga la lista dei messaggi di sostegno a questa esperienza.

La Lista Civica IES Lista Civica Impegno e Solidarietà di San Giuiano, ed il suo candidato sindaco Mauro Parducci hanno espresso piena solidarietà e condivisione per la nuova esperienza del Municipio dei Beni Comuni di Pisa. “Dopo la positiva esperienza con l’ex Colorificio liberato, un capitolo fondamentale per la lotta dei beni comuni in Italia, salutiamo con favore la nascita di Distretto 42 negli spazi abbandonati dell’ex caserma Curtatone e Montanara. Una nuova tappa di riqualificazione di spazi lasciati colpevolmente all’incuria, di cui Impegno e Solidarietà condivide prima di ogni cosa il metodo, fondato sulla consultazione dei bisogni reali, sullo studio dei problemi e sulla partecipazione dei cittadini. Siamo vicini al Municipio dei Beni Comuni anche per la ‘filosofia’ che ispira le sue azioni: un modello di partecipazione dal basso in grado di rappresentare e convogliare componenti diverse e distanti della società civile, mantenendo ferme le differenze in un coro unanime di condivisione, un esempio di bella politica al quale anche noi ci ispiriamo, perché i problemi che affliggono la città di Pisa non sono, nella sostanza, differenti da quelli del nostro Comune di San Giuliano Terme.
Accogliamo con felicità e speranza la notizia che le buone pratiche in politica sono ancora possibili soprattutto quando vengono dal basso e pongono al centro i bisogni reali della cittadinanza”.

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Pubblicato il: 21 febbraio 2014

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

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