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Tirrenia: dopo gli americani i servizi socio-ricreativi o la spiaggia libera?

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Scaduta la concessione dell’American beach di Tirrenia , si apre la discussone sul futuro della spiaggia di pertinenza di Camp Darby. Il Comando U.S. Army Garrison di Vicenza, a cui fa capo la base di Pisa, ha infatti deciso di non rinnovare la concessione, risparmiando 114 mila dollari l’anno e il Comune di Pisa ha scelto di tenere per sé l’arenile.

Il futuro della spiaggia è ancora da scrivere, ma le idee dell’amministrazione comunale per un’area che l’assessore Ylenia Zambito definisce “particolarmente strategica”, sono già abbastanza chiare.

Il bando per affidare la gestione è ancora da scrivere, un bando spiega l’assessore “che dovrà essere il più aperto possibile per garantire un’ampia partecipazione”, e la giunta deve ancora avviare una formale discussione, ma in linea di massima per l’ormai ex spiaggia americana è stata immaginata una destinazione socio-ricreativa, con attività sportive e socio-sanitarie.

“Il litorale – spiega Ylenia Zambito – ha già una prevalenza di spiagge attrezzate private, questa può essere un’occasione importante per dare risposte alla città, ma le modalità devono essere ancora definite”.

Diversa la proposta di Legambiente Pisa che chiede che quell’area venga destinata a spiaggia libera. “La costa pisana vede un continuo quasi ininterrotto di stabilimenti privati, mentre le spiagge libere, una volta presenti, sono state progressivamente ridotte al minimo. Allora la cosa più semplice, giusta e bella da fare è restituire quel tratto di arenile alla cittadinanza con una spiaggia a libero accesso. Chi vuole i servizi offerti da uno stabilimento balneare privato ha un’ampia possibilità di scelta, lasciamo agli altri la possibilità di usufruire di un bene pubblico quale la spiaggia”.”.

Qualsiasi altro servizio o attività, come un punto ristoro, attività sportive e sociali possono invece essere realizzate, spiega Roberto Sirtori di Legambiente “nell’area destinata a parcheggio, ormai compromessa”. Una soluzione dice Sirtori, “che non solo garantirebbe un accesso libero ma risponderebbe anche all’esigenza di salvaguardare la spiaggia senza compromettere ulteriormente le dune.
Dune che, ricorda l’associazione sono “preziose per il valore naturalistico unico e per la funzione protettiva del territorio retrostante”.

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Pubblicato il: 12 gennaio 2015

Argomenti: Ambiente, Lungomare

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