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Banca della terra, anche a Pisa terreni incolti ai giovani agricoltori

oliveto

Ad un anno dalla nascita, la Banca della terra presenta il bilancio delle attività e annuncia diverse novità. Il punto sulla situazione del progetto – che prevede l’assegnazione di terreni pubblici incolti e abbandonati a imprenditori agricoli under 40 – è stato presentato dall’assessore regionale all’Agricoltura Gianni Salvadori. Sono oltre 270 gli ettari di terra (su 500 complessivi messi a disposizione) tra boschi, pascoli, castagneti e oliveti, assegnati fino ad oggi. Dal 29 novembre 2013, quando la Banca della terra è stata ufficialmente avviata, sono stati pubblicati 14 bandi (di cui due tutt’ora aperti) e resi disponibili 28 lotti, di cui 17 per soli terreni, 6 per soli fabbricati, mentre 5 hanno messo in concessione sia fabbricati che terreni.

Fino ad ora sono stati messi a disposizione oltre 500 ettari di terreno (castagneti da frutto, boschi, oliveti, pascoli e seminativi) e 12 fabbricati, tutti di proprietà pubblica, situati nei comuni in diversi comuni della regione. Positiva la risposta degli imprenditori; dei 28 lotti complessivi, ne sono stati già assegnati 15, per un totale di oltre 270 ettari, di cui 173 di bosco, 42 di seminativo, 42 di pascolo e 9 di oliveto. Per 11 lotti si stanno completando le operazioni, mentre per gli ultimi 2, il termine per le domande è ancora aperto.

C’è anche la provincia di Pisa tra le zone interessate dal progetto di sostegno ai giovani agricoltori. Entro la fine dell’anno si prevedono almeno quattro nuovi lotti, oltre a quelli di Cantagallo (PO), Londa (FI) e Cortona (AR) ci sarà anche Buti (PI). Inoltre, grazie all’accordo siglato fra Regione Toscana, Ente Terre e Parco Regionale di San Rossore, sono stati individuati alcuni terreni situati all’interno della Tenuta Presidenziale che saranno inseriti in Banca della Terra, presumibilmente già a partire dai primi mesi del 2015.

“Siamo estremamente soddisfatti – ha detto oggi l’assessore all’agricoltura Gianni Salvadori durante una conferenza stampa indetta per l’occasione – perché ci siamo fortemente impegnati in questo progetto, che è stato il primo di questo genere in Italia e anche in Europa, e oggi i risultati ci danno ragione e premiano il nostro impegno. Sono orgoglioso perché non solo la Banca della terra funziona e serve, come dimostrano i dati, a recuperare alla coltivazione, all’attività di allevamento e in genere alle attività agroalimentari, terreni e fabbricati che erano stati abbandonati, ma anche perché si è dimostrata uno strumento importante per dare la terra ai giovani che vogliono fare gli agricoltori, ma finora non avevano i mezzi per procurarsela. Questi risultati sono così positivi che la Banca della terra entra ufficialmente a far parte delle misure del progetto Giovanisì della Regione Toscana”.

La Banca della terra è visbile sul sito di ARTEA, l’Agenzia Regionale Toscana per le Erogazioni in Agricoltura all’indirizzo www.artea.toscana.it. Il portale permette di conoscere in tempo reale i terreni e i beni che vengono resi disponibili, è aperto a tutti e permette di scaricare tutta la documentazione necessaria per la presentazione delle domande. E’ stata creata una mailing list in cui sono inseriti tutti coloro che a vario titolo hanno manifestato interesse allo strumento, attraverso il quale si avvisano gli interessati di tutte le novità e della pubblicazione di nuovi bandi.

 foto da Flickr  

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Pubblicato il: 11 dicembre 2014

Argomenti: Ambiente, Economia-Lavoro, Pisa

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