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“Medici low cost”, la Asl sospende i pediatri coinvolti. Giovedì gli interrogatori

latte

Sono stati tutti sospesi i medici coinvolti nell’inchiesta sulla prescrizione di latte in polvere in cambio di viaggi e regali, frutto dell’operazione detta “Medici low cost”.

Ieri il direttore generale della Asl 5 ha firmato una delibera con cui, in conseguenza degli arresti domiciliari ha sospeso i medici implicati nell’indagine, “riservandosi – si legge nella nota della Asl 5 – di mettere in atto ulteriori azioni a tutela dell’immagine del servizio sanitario toscano”. Lo stesso provvedimento è stato preso dalle altre Asl coinvolte: l’Asl 12 di Viareggio, Asl 6 di Livorno, Asl 11 di Empoli.

L’indagine condotta dai Nas di Livorno ha coinvolto 18 persone fra medici, primari, informatori scientifici e un dirigente di un’azienda di alimenti per l’infanzia, ha portato in luce quella che gli inquirenti ritengono essere una “consolidata e diffusa pratica corruttiva”, come l’ha definita il comandante del gruppo Carabinieri per la Tutela della Salute di Roma, Giovanni Capasso. Secondo le accuse mosse dalla Procura alcune ditte di alimenti per l’infanzia in cambio di costosi viaggi e regali di lusso spingevano i pediatri coinvolti a prescrivere latte artificiale ai neonati.

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi giunge a conclusione di una lunga e complessa indagine, iniziata nel 2013 e condotta dai Carabinieri del NAS di Livorno – coordinati dalla Procura di Pisa – Dott. Giovanni Porpora – nell’ambito della commercializzazione di latte artificiale per l’infanzia.

Attraverso alcune agenzie di viaggio compiacenti le aziende coinvolte fatturavano false spese per la partecipazione di medici a congressi e corsi di aggiornamento, e attraverso questi facevano ottenere un “buono” al singolo professionista che lo utilizzava per pagare viaggi di piacere per sé ed i propri familiari.

I Carabinieri sarebbero riusciti a provare un giro di centinaia di migliaia di euro utilizzati per pagare i “regali” ai medici:  tablet, Iphone, computer, condizionatori, televisori e spesso, appunto,  anche viaggi in rinomate mete turistiche.

Giovedì l’inchiesta arriverà davanti al giudice delle indagini preliminari. In quella sede gli indagati potranno argomentare la loro difesa e gli avvocati presentare istanze per la revoca delle misure cautelari.

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Pubblicato il: 25 novembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

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