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Rimborsi per 3 milioni di euro ai medici: sottopagati durante la specializzazione

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Oltre tre milioni di euro come rimborso a medici specialistici che non avevano ricevuto un adeguato trattamento economico durante la scuola di specializzazione. A tanto ammonta la cifra consegnata ieri nella sede dell’Ordine dei medici, chirurghi e e degli odontoiatri (OMCeO) di Pisa a decine di medici.

I tribunali italiani continuano infatti ad accettare i ricorsi dei medici che hanno frequentato la scuola post-laurea nel periodo compreso tra il 1982 ed il 2006.

Sono già oltre 362 milioni di euro i rimborsi riconosciuti, 60 dei quali consegnati solo negli ultimi mesi. “I rimborsi – afferma l’avvocato Marco Tortorella, legale Consulcesi (servizio di tutela legale per i medici) – arrivano sempre più velocemente: infatti, la Presidenza del Consiglio dei Ministri, già dopo la notifica della sentenza, provvede a pagare spontaneamente le somme dovute ai medici, senza attendere l’avvio delle procedure esecutive. In questa maniera lo Stato prova a contenere i costi, risparmiando sulle spese e sugli interessi”.

La vicenda risale agli inizi degli anni Ottanta, quando furono promulgate le direttive europee che imponevano a tutti gli Stati membri di corrispondere il giusto compenso ai medici durante gli anni della scuola di specializzazione in medicina. Nonostante l’obbligo entrasse in vigore all’inizio del 1983, lo Stato italiano non ha corrisposto le borse di studio dovute ai medici immatricolatisi tra gli anni accademici 1982-1983 e 1990-1991.

Più di recente si è aperto anche un secondo fronte per coloro che si sono iscritti tra il 1994 e il 2006: in caso le borse di studio sono state pagate, ma senza il riconoscimento della rivalutazione periodica, delle coperture previdenziali e assicurative e delle differenze contributive. Da qui il contenzioso che sta portando ai rimborsi, che per lo Stato Italiano rischiano di aggirarsi introno ai 4 miliardi di euro.

Il 20 dicembre parte la nuova azione collettiva: ci sono ancora migliaia di professionisti in attesa di vedersi rimborsare ciò che è loro diritto ricevere

“Stiamo sollecitando da tempo le istituzioni a trovare una soluzione – spiega l’avvocato Sara Saurini, responsabile dell’area legale di Consulcesi – e abbiamo già ottenuto la presentazione di tre Ddl volti a garantire il diritto dei medici ed evitare allo Stato un esborso eccessivo; diritto al risarcimento che spetta però solo a coloro che avranno fatto ricorso prima della trasformazione in legge. E il prossimo 20 dicembre parte la nuova azione collettiva: sono già tanti gli OMCeO, Enti e Società scientifiche che hanno aderito, ma ci sono ancora migliaia di professionisti in attesa di vedersi rimborsare ciò che è loro diritto ricevere.

Soddisfazione per i rimborsi corrisposti è stata espressa dal presidente dell’Ordine provinciale Giuseppe Figlini, che guarda anche ai futuri medici: “In questa due giorni, ed è il primo caso in Italia, -una delegazione di oltre 100 giovani medici di Pisa e di tutto il resto della Toscana si sta confrontando proprio nella nostra sede grazie alla consulenza offerta dai legali Consulcesi. Abbiamo fortemente voluto questa iniziativa per trovare la soluzione, con le condizioni economiche migliori, per affrontare e risolvere il problema creatosi con il pasticcio dei test di ammissione alle scuole di specializzazione”.

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Pubblicato il: 19 novembre 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Salute - Sanità

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