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Palazzo Pretorio, da gennaio 2015 i lavori di restauro. Patto di stabilità permettendo

pretorio

Potrebbero iniziare nel 2015 i lavori di ristrutturazione della facciate di Palazzo Pretorio che guardano su piazza XX settembre e sul Lungarno Galileo Galilei. Un intervento già inserito nel piano dei lavori pubblici del 2012, quando non fu finanziato per assenza di risorse, e poi riproposto nel 2013. Nel dicembre di quell’anno l’amministrazione comunale impegnò a bilancio circa 600 mila euro per il restauro. Un finanziamento rimasto bloccato dai vincoli del patto di stabilità, a cui dunque non è seguito l’appalto per i lavori.

L’ultimo scorcio del 2014 potrebbe essere il momento giusto per il via al cantiere, anche se come ha sottolineato l’assessore ai Lavori pubblici Andrea Serfogli nel corso del sopralluogo della Commissione cultura del Comune di Pisa, a dettar legge sarà ancora il patto di stabilità e i vincoli potrebbero far slittare nuovamente l’inizio dei lavori. Se invece tutto filerà liscio e i soldi stanziati potranno essere spesi, il programma è di mandare a gara i lavori – con procedura negoziata – entro la fine dell’anno e di avviarli con l’inizio del 2015. L’obbiettivo sarebbe recuperare le due facciate per il prossimo Giugno pisano.

L’interno del palazzo ospita uffici comunali e quella che una volta era la biblioteca comunale. Un passo alla volta gli spazi verranno adattati a esigenze amministrative. Qualche spazio da ridisegnare e pavimento da uniformare, ma soprattutto l’impianto elettrico e di climatizzazione da rivedere. C’è anche l’idea di mettere mano agli infissi in modo da ridurre la dispersione con l’installazione dei doppi vetri.
Interventi che per adesso restano sulla carta a causa della mancanza di fondi. “Procederemo per gradini con piccoli lotti – ha spiegato Serfogli – man mano che si liberano risorse. Forse riusciremo a mettere a gara una prima tranche di lavori entro la fine del 2014″.

Di originale impianto medioevale, Palazzo Pretorio fu progettato nelle forme attuali nel 1821 da Alessandro Gherardesca. Bombardato alla fine della seconda guerra mondiale fu ricostruito così come lo conosciamo dal Sanpaolesi negli anni ’50 del ‘900. Oggi le due facciate portano i segni di una mancata manutenzione, a cui si sommano quelli dell’inquinamento atmosferico.

“Il restauro – ha spiegato l’architetto del Comune di Pisa Roberto Pasqualetti – andrà a intervenire sulle mancanze di intonaco, sulle patine, sulle macchie di umidità e sulle alterazioni cromatiche”. Quello del colore è un nodo che potrà essere sciolto del tutto solo una volta montati i ponteggi, che permetteranno di fare saggi diffusi e di confrontare lo stato attuale con le fotografie d’epoca, che seppur in bianco e nero mostrerebbero tonalità diverse da quelle che conosciamo. Una delle ipotesi è che l’aspetto ottocentesco del palazzo fosse caratterizzato da un rosso mattone. Ma questa per adesso resta una possibilità che solo i lavori di restauro potranno confermare.

f.p.

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Pubblicato il: 19 novembre 2014

Argomenti: Pisa, Urbanistica

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