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Case popolari, 25 milioni dalla Regione ai Comuni per l’acquisto di immobili invenduti

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La Regione Toscana è pronta a finanziare le amministrazioni riunite nel Lode Pisano – la conferenza composta dai Comuni della provincia di Pisa che coordina le politiche abitative – con 25 milioni di euro per l’acquisto di immobili invenduti da destinare ad alloggi di edilizia popolare. Case di proprietà di privati, corrispondenti a un intero fabbricato o comunque edifici gestibili in modo autonomo. E soprattutto di nuova costruzione o integralmente recuperati, liberi da persone e quindi già pronti o in fase di ultimazione. Queste le caratteristiche che gli edifici devono rispettare per poter essere acquistati dai Comuni ed essere assegnati in seguito ai cittadini iscritti alle graduatorie.

“Non potevamo proprio farci trovare impreparati visto che proprio da Pisa, diversi mesi fa, è partita per prima l’idea di utilizzare gli immobili rimasti invenduti per dare risposta all’emergenza casa” ha spiegato nel corso della conferenza stampa convocata sabato 25 l’assessore comunale alle Politiche abitative Ylenia Zambito. L’assessore ha spiegato quali saranno i criteri per la predisposizione della graduatoria provinciale delle priorità d’acquisto fra i diversi Comuni del territorio, determinata per il 70% dal coefficiente di emergenza abitativa – stabilito a sua volta dal numero di famiglie in graduatoria per un alloggio Erp diviso per il numero degli abitanti del Comune – e per il 30% le caratteristiche del fabbricato. Se tutto andrò bene, la lista degli edifici disponibili sarà inviata alla Regione entro il 30 gennaio prossimo.

Secondo il “Rapporto sulla condizione abitativa in Toscana” presentato recentemente a Firenze, con 282 unità abitative Erp in fase di realizzazione, 186 delle quali dovrebbero essere pronte entro la fine del 2014, quello di Pisa è il Lode della Toscana con più case popolari in costruzione, davanti a Firenze (171 totali di cui 159 pronte nel 2014), Livorno (165 e 142) e Lucca (154 e 132). 

Proprio Pisa è stata scelta dalla Regione per uno studio pilota, realizzato dall’Ufficio Casa di Palazzo Gambacorti e dalla Società della Salute, finalizzato a valutare l’impatto dell’assegnazione di una casa popolare sulla fuoriuscita del nucleo familiare dalla situazione di disagio sociale ed economico. L’indagie ha riguardato 25 famiglie assegnatarie di un’abitazione Erp sul bando del 2008, altrettante nella stessa condizione su quello del 2011 e 50 nuclei presenti in graduatoria e in attesa di assegnazione sempre sul bando 2008. Per quel riguarda il 2008 sono rimaste in carico a servizi sociali solo 2 delle 8 famiglie seguite nel prima della assegnazione, un dato che scende a zero con riferimento ai 20 nuclei familiari che non hanno più avuto bisogno di essere seguite dai servizi sociali dopo l’assegnazione della casa del 2011 (7 di queste invece presentano situazioni di morosità e sono seguite dalla Caritas). Per chi non ha ancora potuto accedere ad una casa popolare, su 50 famiglie prese in considerazione sono 22 quelle seguite dai servizi sociali, altre 10 beneficiano delle prestazioni economiche della Caritas.

Dalla Regione Toscana intanto arriva la richiesta di modifica della legge nazionale che dal 1996 regola assegnazione, gestione e determinazione del canone di affitto degli alloggi Erp. “Va introdotta più flessibilità permettendo agli inquilini che sono in grado di farlo di effettuare interventi di ristrutturazione – ha spiegato la vicepresidente regionale Stefania Saccardi –  e sono da rivedere anche i criteri di accesso che devono essere basati sull’Isee, perché chi ha mezzo milione in banca o una casa al mare non può stare in una casa popolare”.

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Pubblicato il: 27 ottobre 2014

Argomenti: Pisa, Sociale, Urbanistica

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