Approda a Pisa da venerdì prossimo Fosfeni, il festival di musica elettronica a cura del Musicus Concentus di Firenze che nell’ultimo decennio ha portato in Toscana le voci più rappresentative della ricerca contemporanea.

Se tanti nomi internazionali dell’elettronica sono passati da queste parti e hanno dato un respiro europeo alle stagioni musicali fra Pisa e Livorno, un merito importante l’ha avuto proprio la programmazione di questa rassegna. Dopo tanti concerti memorabili al Politeama di Cascina (la lista è lunga e comprende Pansonic, Alva Noto, Vladislav Delay…) e una puntata di due anni a Livorno, Fosfeni festeggia il proprio decennale spostandosi al Lumière di Pisa: il programma è diluito come al solito in quattro appuntamenti tra inverno e primavera, e ai nomi di cartellone seguiranno nella notte i dj degli after show curati da The Thing e Sanantonio42.

Presentiamo gli appuntamenti di febbraio, che si annunciano di grande interesse: venerdì 14 si esibirà uno dei nomi più “pesanti” tra le realtà emerse negli ultimi anni (con poche apparizioni finora in Italia), il duo angloamericano con base a Bristol Emptyset, che in un paio di uscite per l’etichetta tedesca raster-noton (codiretta da Alva Noto) hanno definito uno stile e un tipo di sperimentazione affascinanti. La passione per la ricerca sulla fisica del suono e sul suo rapporto col video e con lo spazio (James Ginzburg e Paul Purgas realizzano anche installazioni, oltre che i video delle loro performance) incontra un approccio ritmico e percussivo che produce scenari essenziali, postindustriali.

Nei loro pezzi segnali sonori, registrazioni ambientali, frequenze spoglie condensano improvvisamente, come per un effetto fisico, in un battito potente e irregolare, che non ha bisogno di riferimenti più espliciti per emozionare e che è facile immaginare ancora più penetrante nella performance dal vivo. La serata proseguirà con le propulsioni trascinanti di uno dei più dotati dj emergenti toscani, Digi G’alessio.

Il 28 febbraio sarà invece la volta di Fennesz, il musicista austriaco che ha contribuito come pochi altri alla definizione delle tendenze dell’elettronica dalla seconda metà degli anni novanta, anche attraverso una serie di collaborazioni storiche con partner come Ryuichi Sakamoto, David Sylvian, Jim O’Rourke, Mike Patton. Ex chitarrista punk, anche Fennesz sembra partire dalle radici più elementari del suono, ma per costruire un mondo acustico molto differente, spesso estatico e sfuggente, fatto di tessiture elaboratissime e trasparenti, come nell’ultimo disco interamente a suo nome, “Black Sea”; un mondo che può virare tanto verso paesaggi ambientali e intimità che in parte alludono al post rock (e cui contribuisce il timbro speciale della sua chitarra) quanto verso asperità “glitch”. A seguire i dj pZzo & Drago, con la loro scelta musicale tanto ispirata dalla scena musicale ultracontaminata e dal funk “mutante” di Londra.

Antonio Pellicori

Per tutte le informazioni vedere il sito del Musicus Concentus.