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Nido San Biagio. La Cgil: “Pesante riduzione di lavoro per due lavoratrici”

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Riduzione delle ore lavorative con conseguente calo dello stipendio. Queste sarebbero le condizioni per il reintegro di due lavoratici con mansioni ausiliarie all’interno del nido di San Biagio. Il servizio è stato infatti esternalizzato dal Comune di Pisa attraverso un bando di gara.

A raccontare delle difficoltà nelle trattative con una lettera indirizzata all’assessore Marilù Chiofalo e alla dirigente della pubblica istruzione del Comune di Pisa Laura Nassi, Catia Santochi della Filcams Cigl e Michele Orsi della la FP CGIL di Pisa.

La Cigl è infatti impegnata nella trattativa per il passaggio di due lavoratrici con mansioni di ausiliarie presso il nido di San Biagio all’Azienda Elior Spa alla Cooperativa Sociale Il Simbolo, che fa parte del consorzio di cooperative che si è aggiudicato la gestione dei servizi educativi alla prima infanzia.

“La Cooperativa Sociale Il Simbolo – scrivono – ottemperando a quanto previsto nel bando di gara si rende disponibile ad assumere le lavoratrici proponendo una pesante riduzione delle ore lavorate: viene infatti proposto il passaggio da un orario individuale di 35 ore settimanali a 20 ore settimanali con una conseguente forte perdita di salario e con la modifica delle condizioni normative a causa del passaggio dal CCNL del Turismo a quello della Cooperazione Sociale”.

Un cambiamento che preoccupa fortemente il sindacato, “sia per il radicale mutamento della situazione di vita per le due lavoratrici e contemporaneamente per la qualità di un servizio così delicato ed importante che negli anni si è sempre distinto per le scelte di qualità che hanno sempre riguardato sia gli standard educativi che quelli ausiliari”.

“Nonostante le rassicurazioni da parte dell’Amministrazione Comunale – conclude la nota – l’affidamento a gestione indiretta, esternalizzata, di gran parte dei servizi educativi comunali alla prima infanzia peggiora la qualità del servizio, le condizioni di lavoro, il salario, i livelli occupazionali complessivi e, sopratutto, ne mette in discussione la qualità della funzione educativa”.

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Pubblicato il: 8 settembre 2014

Argomenti: Scuola-Università, Sociale

Visto da: 721 persone

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