MENU

SEL: “Un’altra Europa per il lavoro”

tsipras

Riceviamo e pubblichiamo un intervento di Francesco Cecchetti, Coordinatore provinciale di Sinistra Ecologia e Libertà, sul tema del lavoro, a partire dal decreto legge del governo Renzi, che ha avuto il sì del Senato, ma anche dalle proposte della lista L’Altra Europa con Tsipras per il Parlamento Europeo.

I dati del Censis fotografano un paese dalle insopportabili disuguaglianze, in cui i dieci uomini più ricchi hanno un patrimonio di circa 75 miliardi di euro, mentre 5 milioni di persone vivono in uno stato di assoluta povertà ed altre 9 sono in una condizione di povertà relativa. “Le distanze nella ricchezza sono cresciute nel tempo – osserva il Censis – oggi, in piena crisi, il patrimonio di un dirigente è pari a 5,6 volte quello di un operaio, mentre venti anni fa era pari a circa 3 volte”.

La verità è che dall’esplosione della crisi del 2008 ad oggi si sono susseguite una serie di scelte politiche sbagliate di cui porta una precisa responsabilità la classe dirigente italiana ed europea. L’austerity ed il dogma del pareggio di bilancio hanno impedito i necessari investimenti, ed una politica miope non ha saputo dare risposte aldilà dei tagli lineari e della sempre maggiore precarizzazione del mercato del lavoro. Come se il problema fosse deregolamentare e non decidere quali dovevano essere le linee di sviluppo e quindi di investimento del nostro paese; come se il nostro futuro potesse essere quello di competere sul costo del lavoro con i paesi emergenti rinunciando ai nostri diritti, e non puntando sulla ricerca e sull’innovazione.

L’esplosione della disoccupazione al 13% (con quella giovanile al 42%) ci parla di un paese in cui è venuta meno la speranza, in cui intere generazioni vivono ormai destreggiandosi come funamboli sul filo della precarietà, impossibilitati a perseguire il loro progetto di vita o anche semplicemente a mettere a frutto le competenze che hanno maturato nel loro percorso di studi. Tutto questo mentre la controriforma delle pensioni della Fornero ha allungato la vita lavorativa oltre ogni ragionevole misura, togliendo posti di lavoro ai giovani, costringendo anche chi svolge lavori gravosi e/o a rischio a lavorare fino a 67 anni.

La risposta data dal governo Renzi col decreto lavoro da questo punto di vista è, spiace dirlo, assolutamente inadeguata e rischia di sancire in modo inequivocabile la precarietà come la principale forma del rapporto di lavoro. Dare la possibilità alle imprese di assumere per tre anni a tempo determinato senza nessuna causale, di prorogare fino a 5 volte il rapporto di lavoro ma senza porre nessun limite ai rinnovi dei contratti, prevedere solo il risarcimento economico e non l’obbligo all’assunzione per chi supera il 20% di assunzioni a tempo determinato rispetto ai rapporti di lavoro a tempo indeterminato, significa che, oltre che incentivare la precarietà, il lavoratore diventa ricattabile, con un dominio assoluto del datore di lavoro.

Questo decreto, è bene ricordarlo, è stato concepito rifiutando nei fatti e con atteggiamento sprezzante il confronto con i sindacati. In un momento così complesso, con l’antipolitica urlata che acquista pericolosamente sempre più consensi, chi ha responsabilità di governo dovrebbe preoccuparsi delle cause che hanno portato così tanti cittadini al rifiuto delle forme tradizionali della rappresentanza democratica e non attaccare quei pochi corpi intermedi che ancora resistono e rappresentano milioni di lavoratori.

Per tutti questi motivi le prossime elezioni europee del 25 maggio assumono una capitale importanza perché decideranno la direzione dell’Europa (e quindi dell’Italia) nei prossimi cinque anni: la partita che si giocherà sarà tra le forze del rigore e della conservazione dell’esistente o la possibilità mettere in campo una coalizione che sappia costruire un’altra Europa, democratica, solidale e dei diritti.

Per questo Sinistra Ecologia e Libertà ha scelto da subito di partecipare alla lista che è nata in Italia per sostenere la candidatura di Alexis Tsipras alla guida della commissione europea. Perché la speranza non basta evocarla in modo catartico ma va costruita mettendo in campo politiche concrete. Perché mai come adesso è necessaria un’idea diversa di sviluppo e di partecipazione democratica. Perché, nonostante sembri ormai impopolare dirlo, mai come oggi è necessaria più Europa, più Politica (quella con la P maiuscola) e, di conseguenza, più Sinistra.

Francesco Cecchetti
Coordinatore provinciale Sinistra Ecologia e Libertà

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 9 maggio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro, Mondo, Pisa, Politica

Visto da: 571 persone

, , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.