MENU

Pontedera. Sciopero fra i lavoratori che selezionano i rifiuti alla Revet

revet

C’è aria di burrasca all’impianto di selezione del multimateriale di Revet, sul quale lavorano circa 45 persone impiegate dalla cooperativa Valdelsa Logistica, che fa parte del consorzio MC Multicons, affidataria dell’appalto Revet di Pontedera.

All’origine dell’intemperia un continuo passaggio da una cooperativa ad un’altra, facenti parte del consorzio MC Multicons, che avrebbe determinato, secondo i sindacati, condizioni contrattuali peggiori. Dopo un accordo raggiunto a ottobre per il mantenimento dei livelli occupazionali, ora ci sarebbe il tentativo di far traghettare nuovamente alcuni lavoratori in un’altra cooperativa, lasciandone fuori molti altri. Per questa ragione oggi i lavoratori hanno scioperato due ore e si sono diretti nel palazzo comunale di Pontedera chiedendo di essere ricevuti dall’amministrazione.

Il lavoro svolto è la selezione di 5 materiali: vetro, plastica, alluminio, acciaio e tetrapak. L’impianto è inserito all’interno di un programma di passaggio alla raccolta monovetro, fortemente voluto dalla Regione Toscana e improntato sull’ottimizzazione del riciclo dei materiali. È un impianto che andrà in dismissione una volta che la raccolta sarà effettivamente monovetro; ha cominciato a lavorare nel 2010 e dovrebbe esaurire la sua funzione nel 2015. Anche per questa ragione Revet ha dato in appalto questo lavoro, attraverso un contratto che si rinnova di anno in anno e che andrà, appunto, a esaurirsi.

Ma la raccolta monomateriale del vetro e la collegata diminuzione del restante multimateriale sono a rilento. La riduzione della selezione di multimateriale è nettamente minore rispetto a quella prevista, ma è comunque calata, cosa che ha fatto diminuire la domanda di lavoro gestita dalla cooperativa. Questa a sua volta, avrebbe potuto gestire questa diminuzione facendo ricorso alla flessibilità che consente un’organizzazione come quella di un consorzio. Ma questa progressiva diminuzione del lavoro, di cui la cooperativa era a conoscenza sin dall’inizio, non è stata però gestita nel migliore dei modi.

E ora la Valdelsa Logistica, e di riflesso il consorzio Mc Multicons, si ritrova con 45 dipendenti per una domanda di lavoro che potrebbe essere coperta, secondo alcuni, da 30 persone. Ma invece di sedersi a un tavolo con i sindacati e capire come gestire la situazione, la cooperativa ha deciso di “scremare” i dipendenti con mezzi meno ortodossi.

A denunciare la situazione che si è venuta a creare sono la Filt-Cgil e la Uil-Uiltec provinciali di Pisa: “Si tratta di poco meno di 50 addetti, la maggioranza immigrati, che effettuano, presso l’impianto Revet di Viale America, la cernita dei rifiuti che arrivano dalla raccolta differenziata. È un lavoro pesante, che si svolge in un ambiente oggettivamente molto disagiato”.

“Al di là della durezza del lavoro – affermano i sindacati – ci risulta che, alle condizioni con cui la Revet affida in appalto quest’attività, ci sarebbero i presupposti per garantire l’occupazionale e un salario dignitoso a chi ci lavora. Purtroppo, da quando il consorzio MC Multicons di Montelupo F.no si è aggiudicato l’appalto le cose sono andate diversamente. Inizialmente l’appalto viene dato in affidamento alla consorziata La Toscana Società Cooperativa di Empoli. Quando questa entra in gravi difficoltà economiche, nella primavera del 2011, ai lavoratori viene fatto capire che, se vogliono conservare il posto di lavoro, devono passare “volontariamente” ad una nuova cooperativa, la Azzurra Empolese, che applica un contratto di lavoro peggiorativo. Ma anche l’Azzurra non dura molto. Nel marzo dello scorso anno, quando diventa chiaro che è destinata alla liquidazione, il sindacato riesce a limitare i danni per i lavoratori con un accordo che gestisce il passaggio alla Valdelsa Logistica, una nuova cooperativa sempre dello stesso consorzio. Ed ora ci risiamo: a meno di un anno, il consorzio MC Multicons ha fatto capire che anche questa cooperativa è condannata al fallimento.”

“Si ripete il solito schema”, aggiungono i sindacati, che sollevano anche un’altra denuncia grave, che se fosse confermata segnerebbe una brutta pagina delle relazioni sindacali e della storia delle cooperative. “Questa volta c’è una novità, gravissima”, scrivono. “Vogliono liberarsi di quella parte di lavoratori più difficili da piegare e che in questi anni, assieme alle organizzazioni sindacali, hanno lottato per affermare condizioni di lavoro e salari dignitosi e per difendere i posti di lavoro. Così, in vista dell’affondamento della barca, ci viene denunciato da diversi lavoratori che una parte di loro sono stati chiamati in questi giorni negli uffici della MC Multicons e messi di fronte a un bivio: accettare di diventare socio della cooperativa destinata a prendere il posto della Valdelsa nell’appalto Revet (e dare la disdetta al sindacato!) oppure restare sulla barca che affonda assieme ai delegati e ai compagni di lavoro che non vogliono cedere all’ennesimo ricatto e che chiedono un corretto percorso sindacale. È una tecnica ben collaudata da “imprenditori” non nuovi a questo genere di operazioni e da personaggi che sanno come convincere chi per vivere ha solo il proprio lavoro, in un momento di gravissima crisi occupazionale”.

“Questo è quanto hanno raccontato ai compagni di lavoro con gli occhi bassi – aggiungono Filt e Uiltec – quelli che alla fine non hanno avuto la forza di opporsi al ricatto e alle pressioni. Non sappiamo se qualcuno di questi riuscirà a vincere la paura e sarà disposto a dichiararlo pubblicamente. Ma sappiamo che il 28 febbraio, quando la Valdelsa passerà la mano all’ennesima cooperativa del consorzio MC Multicons, i fatti parleranno da sé. Non è scontato, però, che questo disegno arrivi a compimento, perché i delegati e i lavoratori più coraggiosi, con il pieno appoggio delle organizzazioni sindacali, non intendono né accettare né subire passivamente. Tanto meno il sindacato si lascerà intimorire da lettere che minacciano azioni legali.”

Per questo chiedono con forza “alle istituzioni, alla politica, alla magistratura, all’ispettorato del lavoro e alla finanza di fare la propria parte”. “Auspichiamo – sggiungono – che i soggetti preposti intervengano per verificare fino a che punto, le cooperative a cui il consorzio MC Multicons in questi anni ha affidato l’appalto Revet, avessero autonomia gestionale e finanziaria. Auspichiamo che venga fatta luce sulla gestione di un consorzio, che nel giro di pochi anni ha visto fallire tre cooperative consorziate che avevano in affidamento un appalto sano. Chiediamo alla politica e alle istituzioni di prendere posizione e di dire se siano tollerabili questi metodi e questo tipo di “imprenditoria” sul nostro territorio”.

Un appello infine viene rivolto alla stessa Revet, “che ha sempre dimostrato una forte sensibilità sul rispetto delle regole e dei diritti dei lavoratori che operano presso l’appalto.
Come sindacati auspichiamo, unitariamente, che nel rispetto dei propri ruoli, si ponga fine ad una situazione che finisce, crediamo, per danneggiare, suo malgrado, la stessa immagine di Revet“.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 21 febbraio 2014

Argomenti: Economia-Lavoro

Visto da: 1333 persone

, , , , , , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.