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Fossabanda va agli studenti: dopo mesi si chiude la trattativa

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La giunta ha deliberato la concessione temporanea dell’immobile all’Ardsu. Per i prossimi 5 anni l’ex convento sarà residenza studentesca e punto mensa, per 89 nuovi posti letto e 200 posti a sedere


Fossabanda va al diritto allo studio. Nero su bianco, dopo mesi di trattative, gli studenti portano a casa un grande risultato con la concessione temporanea, da parte del Comune, del complesso che permetterà di aumentare i posti letto di 89 unità, e offrire un punto mensa in più per 200 posti a sedere.

Lo ha stabilito la giunta comunale, con una delibera della scorsa settimana con cui prende atto della richiesta pervenuta dall’Ardsu ad aprile e a maggio del 2014, quando “per sopperire alle esigenze abitative degli studenti borsisti, in attesa della costruzione della residenza di San Cataldo e della ristrutturazione della Paradisa, ma anche per la ristorazione di chi studia al Polo Piagge”, l’Ardsu ha avanzato formale richiesta.

Il canone sarà di 225.000 euro, tenuto conto degli interventi di manutenzione, per 5 anni, con possibilità da parte del Comune di revoca anticipata nel caso si presentassero acquirenti, e comunque non prima di 4 anni. In quel caso il Comune riconoscerebbe all’Ardsu un indennizzo per gli investimenti fatti e non ammortizzati. La manutenzione ordinaria sarà a carico dell’Ardsu così come gli interventi di manutenzione straordinaria di cui la struttura necessita, come la creazione della mensa.

La proposta ha passato il vaglio della giunta dopo essere stata valutata dalla Conferenza Università e Territorio, ed è stata sostenuta anche dall’Università di Pisa che ha assicurato la cooperazione in questa operazione. Anche al fine, si legge agli atti, “di scongiurare il deterioramento dovuto al disuso”.
Il Comune ha preso atto inoltre del fatto che nonostante Fossabanda sia in vendita dal 2010, in questi 5 anni non ci sono state proposte reali di acquisto.
Le spese per rimettere in moto la struttura sono state quantificate in 280.000 euro circa, tra modifiche dell’impianto elettrico nelle camere, tinteggiatura, arredi, infissi e interventi di adeguamento degli impianti. Per quanto riguarda la costruzione del punto ristori, si parla invece di 50.000 euro per l’area preparazione e distribuzione, e altri 28.000 per la zona consumo. Costi che comunque non comprendono le opere di muratura e gli impianti termoidraulici. I costi di gestione stimati dall’Ardsu sono di 264.600 euro annui, pari a un costo medio per studente di 2.900 euro.
Giovanni Garzella , capo gruppo di Forza Italia – PDL, è in disaccordo con questa decisione: “Non condivido questa scelta che è economicamente svantaggiosa per il Comune”, scrive, “ed è chiaro che tutta la questione Fossabanda deve essere valutata”, in particolare si riferisco alla clausola per cui l’Ardsu si assume “qualunque onere economico relativo alla manutenzione ordinaria, straordinaria, adeguamento alle normative di sicurezza del bene ed alle eventuali altre opere o interventi che si rendessero necessarie per lo svolgimento dell‘attività, con esclusione di qualsiasi forma di rimborso, indennizzo o scomputo da parte del Comune, salvo quanto sopra detto per l’ipotesi di richiesta di rilascio del bene prima della scadenza del contratto”. Garzella chiede inoltre alla 1 Commissione di Controllo e Garanzia se la concessione temporanea del bene “consente di non passare la delibera in Consiglio Comunale per cui è necessario verificare fino in fondo la temporaneità se è congrua”.

Soddisfazione è stata espressa dalla lista studentesca Sinistra Per: “Dopo una trattativa durata più di un anno, recepiamo con soddisfazione il fatto che si sia finalmente arrivati al passaggio formale nell’organo dell’amministrazione comunale; questo risultato e questo percorso, ravvivato soprattutto dalle incessanti richieste del mondo studentesco segna sicuramente un passo in avanti per l’emergenza abitativa cittadina e per gli studenti dell’area piagge, ma rappresenta anche la restituzione di un bene abbandonato e vuoto da anni alla comunità cittadina, con un progetto di riqualificazione e di riconversione”.

Sinistra per punta comunque il dito contro “l’assenza di un percorso pubblico di dialogo tra gli enti e la città; per questo chiediamo con forza che la chiusura definitiva della trattativa venga portata nelle sedi adeguate”, ovvero la Conferenza Università Territorio per la definizione dell’accordo.

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Pubblicato il: 23 marzo 2015

Argomenti: Pisa, Politica, Scuola-Università

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