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Continuano le offese razziste. E la mano anonima sfida gli inquirenti

striscione

Un’altro messaggio è stato indirizzato ieri alla ragazza di origini senegalesi vittima di ingiurie e offese a sfondo razzista, in cui si fa riferimento al clamore mediatico e in cui si lancia la sfida: “Non ci scoprirai mai”. Oggi la solidarietà di un’altra scuola di Pisa


“Appartengo all’unica razza che conosco, quella umana”. Così recita lo striscione che i ragazzi del Liceo Buonarroti hanno esposto all’uscita da scuola, in solidarietà alla ragazza di un’altro istituto vittima di offese razziste, dopo che ieri un altro messaggio è stato lasciato alla giovane.

Un’altra lettera infatti, è stata trovata ieri mattina presto a scuola dalla ragazza senegalese vittima di ingiurie e offese a sfondo razzista, dai primi di aprile, da una mano anonima.

È tornata a scuola dopo aver ricevuto la solidarietà di tutta Italia, a testa alta, cosa che ha solleticato la vigliaccheria di chi continua, sprezzante di tutto, a offenderla. Nella lettera, confermano sia i carabinieri che i familiari della ragazza, si fa riferimento al clamore mediatico suscitato “non serve a niente” e si alza il tiro sfidando la scuola e le forze dell’ordine: “Non ci scoprirai mai”.

Ora tutti si domandano chi ci sia dietro quel noi, se una persona sola o più studenti, come ipotizzano gli inquirenti e il dirigente scolastico. Intanto anche questo biglietto è stato sequestrato dai Carabinieri, giunti a scuola su richiesta della stessa studentessa che appena ha visto la lettera, ha subito chiamato.

Prosegue la solidarietà comunque, insiema a un invito per un “incontro informale” alla Scuola Sant’Anna. Andrea Vignini, rappresentante degli allievi di giurisprudenza, le ha scritto una lettera aperta condivisa dagli allievi degli altri settori.

“Siamo studenti universitari, poco più grandi di te, appassionati dal diritto che, per quello che abbiamo imparato, può e deve significare anche giustizia. Viviamo in un Paese in cui essere meritevoli è spesso considerata una colpa, in cui le persone di talento come te, che amano quello che studiano e si impegnano oltretutto ad aiutare i propri compagni, spesso non riescono a ricevere la considerazione che meriterebbero. Siamo stati stupiti dal tuo entusiasmo, dalla tua passione colpita da atti del razzismo più becero e ottuso che si possa immaginare, e per questo vogliamo dirti che ti siamo vicini”.

“Sarebbe un piacere invitarti alla Scuola Superiore Sant’Anna per un incontro informale, per farti conoscere ragazzi che qui studiano giurisprudenza, che condividono con te passioni e interessi che ci legano. Per dimostrarti che la forza di volontà e la determinazione sono gli ingredienti capaci di aprirti qualsiasi strada tu voglia percorrere. E per farti ricredere sulle tue stesse parole – conclude la lettera – se il tuo sogno è fare l’avvocato, non c’è niente al mondo che ti deve far desistere dal tuo obiettivo”.

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Pubblicato il: 22 maggio 2015

Argomenti: Cronaca

Visto da: 1226 persone

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Una risposta a: Continuano le offese razziste. E la mano anonima sfida gli inquirenti

  1. avatar Mentore scrive:

    Una considerazione. Una cosa così, che è e rimane gravissima, dovrebbe spingere contemporaneamente studenti e professori a trovare il colpevole o i colpevoli. Anche a costo di misure severe e a tappeto.
    Apparentemente è ingiusto: la cattiveria di alcuni scatena punizioni per tutti, è un pensiero che viene spontaneo rifiutare. Però, se di fronte a una evidente ingiustizia, non si alza un muro attivo a tutti i livelli, ci si rende conniventi.
    Il razzismo è ignoranza, mediocrità mentale, frustrazione, incapacità di vedere al di là del proprio minuscolo interesse personale. Spero sinceramente che i colpevoli vengano scoperti dopo aver fatto giustamente infuriare tutta la scuola, e che paghino in maniera esemplare. Le azioni comportano conseguenze, e quel “non ci scoprirai mai” deve diventare una scudisciata sulla faccia dei colpevoli e dei loro genitori.

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