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Andrea Corti probabile capolista a Pisa di “Sì Toscana”. Ecco gli altri nomi

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Il segretario provinciale di Rifondazione ha rassegnato le dimissioni da questo incarico per dedicarsi alla candidatura per le regionali. Intanto si attende l’ufficialità nella composizione della lista


Si entra nel vivo della campagna elettorale per le prossime regionali. Mentre si attende la composizione ufficiale della lista Sì Toscana a sinistra, circolano già i nomi possibili ed è praticamente certo che sarà Andrea Corti il capolista.

cortiCorti, già assessore a San Giuliano e consigliere provinciale, è segretario provinciale di Rifondazione Comunista, ed ha comunicato ieri la sua decisione di dimettersi da questo incarico, coerentemente con la scelta di candidarsi. “Ho ritenuto non solo opportuno ma necessario rimettere il mio mandato di segretario provinciale del mio partito una volta venga candidato alle elezioni regionali, nella consapevolezza che la pratica collettiva e democratica possa e debba dispiegarsi anche nella vita organizzativa dei partiti”, scrive. E motiva la decisione di scendere in campo: “Le ragioni per cui occorre costruire una chiara alternativa per noi discendono dal fatto che vi sono due impostazioni socio-economiche chiaramente antitetiche: da un lato il modello solidaristico basato sulla redistribuzione sociale della ricchezza e sulla universale fruibilità dei diritti; dall’altro quello individualistico-competitivo fondato sull’egoistico arricchimento che ha provocato la crisi e l’allargamento della forbice della ricchezza tra le classi dominanti, quelle popolari e perfino di quelle medie. Quest’ultimo, ritenuto come unico e possibile motore di sviluppo è per noi invece motore e determinante principale della crisi attuale”.

L’opposizione al modello individualistico-competitivo impone anche l’adozione di pratiche collettive, di partecipazione, ascolto e condivisione

Un modello, spiega, che “si nutre amplificando drammaticamente e universalmente le disuguaglianze fino a strutturare le società in vere e proprie caste (non più classi) e che ha consegnato alla storia la praticabilità dello sfruttamento dell’uomo sull’uomo. L’adesione politica del PD al modello competitivo imperniato sul capitalismo del terzo millennio trova nel nostro paese una delle sue massime espressioni nel Jobs Act che mira a scardinare definitivamente le ultime difese della contrapposizione solidaristica introdotte dallo Statuto dei diritti dei lavoratori promulgato in assoluta coerenza con il dettato della Carta Costituzionale”.

Cita poi a proposito di Costituzione, le riforme, che definisce “aggressioni di cui l’epifenomeno più eclatante è costituito dalle leggi elettorali maggioritarie. Leggi che mirano alla soppressione delle rappresentanze contrarie al modello dominante”.

E conclude: “L’opposizione al modello individualistico-competitivo per noi impone anche l’adozione di pratiche collettive, fondate sulla partecipazione, sull’ascolto, sulla discussione e sulla condivisione di percorsi e scelte. L’opposizione al modello individualistico-competitivo crediamo vada praticata anche senza l’accentramento di cariche e funzioni in un unico soggetto, come avviene invece nel caso dell’attuale presidente del consiglio”.

Sul resto della lista, è già emerso il nome di Francesco Cecchetti, segretario provinciale di Sinistra Ecologia Libertà, cui segue Lucia Mango, coordinatrice regionale del PdCi e Barbara Giannini (RC), ex assessore all’ambiente del Comune di Ponsacco. Il nome di Giannini è in bilico e al suo posto potrebbe comparire quello di Arianna Camici, proveniente anch’essa dal Prc.

Compaiono poi Tiziana Nadalutti, già attivista della lista pisana Una città in comune, e Dia Papa Demba, presidente del coordinamento dei consigli e delle consulte per gli stranieri in Toscana e sindacalista della Uiltec di Pisa. Infine, potrebbe correre con Sì Toscana Maurizio Ribechini, già consigliere comunale ed esponente della lista Civica di Calcinaia “Insieme per il Bene Comune”.

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Pubblicato il: 24 aprile 2015

Argomenti: Pisa, Politica

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