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Strage di profughi nel Mediterraneo. L’appello dei sindaci

PROFUGHI

I sindaci di Pisa e provincia hanno indetto un presidio di solidarietà e denuncia per il prossimo venerdì 24 aprile, alle Logge di Banchi. E lanciano un appello che però non è piaciuto a tutti


Venerdì 24 aprile alle 18.30 in Logge di Banchi e piazza XX settembre a Pisa si terrà un presidio di solidarietà e di proposta dei sindaci di Pisa e Provincia in risposta alla tragedia dei migranti avvenuta al largo della Libia la scorsa domenica.

Fino a venerdì intanto, sono state issate le bandiere a mezz’asta in segno di lutto per le vittime dei naufragi.

Hanno già confermato la loro adesione, insieme al sindaco di Pisa e presidente della provincia Marco Filippeschi, i sindaci di Bientina, Buti, Capannoli, Casciana Terme – Lari, Cascina, Orciano Pisano, Palaia, Ponsacco, Pontedera, Riparbella, San Giuliano Terme, San Miniato, Vecchiano, Vicopisano, Volterra.

I sindaci intanto hanno sottoscritto un appello, che pubblichiamo di seguito, in cui si mescolano le emergenze umanitarie al terrorismo internazionale, sollevando di fatto la volontà di porre un limite all’accoglienza.

L’appello dei sindaci

Non si può accettare una tragedia quotidiana, sempre più grave, che annuncia altre sciagure immani e situazioni d’emergenza ingestibili per un solo paese. Non si può accettare che l’Unione Europea prenda impegni di fronte alle tragedie che a tutti sembrano disimpegni, tanto sono fragili di fronte a crisi gravissime che investono il Mediterraneo e verso le organizzazioni criminali che fanno mercato della vita di profughi e migranti, che praticano un nuovo schiavismo. Non si può accettare che l’ONU non consideri questa emergenza permanente e localizzata al pari delle crisi internazionali più pericolose prendendo decisioni e attivando sue iniziative immediate.

Non si può accettare che tutto accada senza una nostra reazione collettiva: di sdegno e solidarietà, di vicinanza alle persone che soffrono e che rischiano e alle famiglie delle vittime, riflessione e preghiera, certo, ma che abbia anche il coraggio proporre nuove iniziative e d’imporre di superare la nostra solitudine e la sproporzione fra quanto accade e quello che si può fare isolati, tutto quello che oggi piega il nostro paese.

Si deve alzare la voce

– per un’iniziativa umanitaria che raggiunga anche i paesi d’origine delle migrazioni e scongiuri la crescita di flussi incontrollabili;

– per distribuire l’accoglienza necessaria fra i paesi europei e aiutare i nostri comuni a realizzarla in modi e dimensioni sostenibili;

– per fare politiche mediterranee che contengano e aiutino a risolvere le crisi che generano profughi e rifugiati;

– per attivare un sistema di controlli permanente ed efficace dei mari che impegni l’intera Ue;

– per individuare e fermare i mercanti di morte con azioni di polizia internazionale;

– per combattere il terrorismo internazionale che si vuol fare stato e che specula sulle migrazioni.

Parole che non sono piaciute a tutti. Sergio Bontempelli, presidente dell’associazione Africa Insieme, sul suo profilo Facebook le definisce “ipocrite”: dalle “dichiarazioni altisonanti di solidarietà”, dice, si finisce su un altro terreno: “Si chiede di «scongiurare flussi incontrollabili» (il problema è il numero di arrivi, o il numero di morti?), e di «attivare un sistema di controlli dei mari»”.

“Si finge così di ignorare che sono proprio i controlli alle frontiere, e le politiche restrittive sugli ingressi, ad alimentare queste tragedie”, commenta ancora. “Del resto, le finalità dell’appello sono tutt’altro che “umanitarie”: il problema è quello di «distribuire l’accoglienza (…) in modi e dimensioni sostenibili». La solita solfa, insomma: non ne vogliono troppi, non nel loro cortile…”

E che Pisa non abbia affatto raggiunto il massimo della capienza possibile, è emerso anche da un’inchiesta pubblicata qualche giorno fa da L’Espresso, dove la nostra Provincia è collocata al quartultimo posto per il numero di profughi accolti.

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Pubblicato il: 23 aprile 2015

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

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