Un edificio imponente, in pieno centro storico, ceduto al Comune negli anni passati e utilizzato per trent’anni per le emergenze abitative. Una città in Comune solleva il caso dell’immobile in via San Lorenzo

Una storia lunga 45 anni quella dell’immobile che si trova all’angolo fra via San Lorenzo e via dei Ruschi, e che i più identificano come lo stabile perennemente protetto da una paratia di legno e da una mantovana parasassi.

La storia dello stabile è emersa nel corso del consiglio comunale di ieri con un’interrogazione di Una città in comune – Prc, ed è stata ricostruita dall’assessore Andrea Serfogli.

L’immobile, di proprietà di Giampaolo e Andrea Leoncini, fu dato in comodato gratuito al Comune negli anni ’70 per alloggiare famiglie prive di abitazione. Sebbene il comodato avesse una durata di due anni spiega Serfogli “per volere dei proprietari non fu riconsegnato, e per oltre 30 anni ha continuato a ospitare famiglie senza tetto”.

“Nessuna manutenzione sostanziale fu fatta nel corso degli anni su un edificio già non in condizioni ottimali”, prosegue Serfogli. “E nel 2000 per motivi di sicurezza fu sgomberato”. L’amministrazione decise di restituire lo stabile ai proprietari, che però si rifiutarono di riprenderlo indietro, chiedendo, racconta Serfogli “che fossero eseguiti di lavori di ripristino”.

A un certo punto, “visto l’interesse della Scuola Sant’Anna a istituire una foresteria, i proprietari misero a disposizione l’immobile, ma poi la cosa non andò in porto”.

Sebbene non sia mai stata fatta una valutazione accurata, anche in mancanza di un quadro dettagliato dell’immobile, Andrea Serfogli stima che si tratti di lavori ingenti, nell’ordine di milioni di euro. Anche per questo, l’ipotesi di una permuta, a un certo punto presa in considerazione, fu accantonata.

Nel 2009 il Comune decise nuovamente di restituire l’immobile alla proprietà, presentando un’istanza di restituzione in Tribunale. Da qui ne è nata una causa: i proprietari infatti si sono opposti, rifiutandosi di riprenderlo in consegna senza un ripristino delle condizioni o il versamento di un corrispettivo in denaro a compensazione. L’udienza è fissata per il 16 gennaio 2016.

Ad aver ricevuto segnalazioni sulla grave situazione di degrado del giardino il consigliere Ciccio Auletta. Segnalazioni che parlano di presenza di amianto e di altri materiali inquinanti.

A confermare lo stato di assoluto abbandono del giardino di competenza del palazzo è lo stesso Serfogli che in un sopralluogo ha verificato la presenza di erba alta, di alberi che necessitano di potature anche importanti, e la presenza di rifiuti. Ma dire se effettivamente vi sia amianto o altri inquinanti al momento non pare possibile.

Di certo, conclude l’assessore Serfogli “le condizioni complessive lasciano seri dubbi sulla sicurezza dell’immobile”.