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Banda larga nelle scuole pisane con la fibra di Provincia e Università

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L’accordo tra Ateneo, amministrazione comunale e provinciale porta la connessione ultra-veloce in sei istituti pisani, passando attraverso la rete in fibra ottica del Garr  


Sfruttare le infrastrutture di Comune, Provincia e Università di Pisa per portare la connessione a banda larga nelle scuole. Questo l’obiettivo del protocollo di intesa sottoscritto dall’assessore alle Politiche socio-educative e scolastiche di Palazzo Gambacorti Marilù Chiofalo, dal sindaco Marco Filippeschi in qualità di presidente della Provincia e dal presidente del Sistema informatico dell’ateneo pisano Riccardo Cambini. Un accordo che permetterà agli istituti scolastici, ad oggi sei scuole superiori, di utilizzare le reti in fibra ottica e usufruire così di connessioni ad internet veloci e dei servizi connessi. La firma ufficiale arriva in realtà a conclusione di un iter che nei mesi scorsi ha portato alla ratifica del documento da parte dei tre enti e nel corso della conferenza stampa sono stati illustrati i primi risultati del progetto.

Sono sei gli istituti che possono già usufruire della connessione ultra veloce. Si tratta delle tre scuole di via Benedetto Croce (scientifico Dini, classico Galilei e istituto professionale Pacinotti) e della succursale delle medie Fucini, già cablate dalla Provincia una decina di anni fa ed oggi collegate alla rete Garr attraverso la fibra ottica di proprietà dell’Università e della Provincia. Garr è l’infrastruttura di rete a banda ultralarga dell’istruzione e della ricerca entrata in funzione nel 2012, grazie alla richiesta del Miur l’accordo siglato permetterà in sostanza alle scuole di “scavalcare” i provider. Diversa la soluzione individuata per il Buonarroti e per il Santoni di Cisanello, dove si sperimenta la collaborazione con un provider (in questo caso Fastweb). Una soluzione che ha costi superiori ma che evita almeno spese ulteriori per i cablaggi. In entrambi i casi gli oneri a carico degli istituti sono ridotti, oltre all’acquisto degli apparati di ricezione ci sono da mettere in conto circa 500 euro l’anno per l’adesione al Garr e il “pedaggio” a Fastweb nel caso delle scuole del complesso Marchesi.

In questo modo le scuole potranno disporre di una connessione a 1000 Mega (1 Giga) di banda contro i 3-5 M di una normale Adsl, indispensabile per supportare le connessioni simultanee di centinaia tra professori e studenti. “Puntiamo a realizzare le condizioni per fare didattica in maniera diversa – afferma l’assessore Chiofalo – tecnologie utili per ritagliare l’intervento formativo sulle caratteristiche proprie di ogni studente, si tratta quindi di un progetto funzionale all’organizzazione dinamica della conoscenza”. “La rete Garr è un’infrastruttura che distingue la nostra città, metterla a disposizione della città è segnale importante” spiega il sindaco Marco Filippeschi, responsabile Anci per l’innovazione digitale, “con il Rettore Augello stiamo valutando la possibilità di collaborazioni più strette per il rilancio dell’agenda digitale cittadina, sfruttando le competenze dell’Università di Pisa”.

Come ha spiegato Riccardo Cambini, quello di oggi è soltanto l’inizio di un percorso che punta a connettere tutte le scuole pisane, dai nidi alle superiori. Ancora da individuare ad esempio la soluzione per gli istituti che si trovano troppo distanti dai cablaggi in fibra ottica, per i quali si ipotizza l’utilizzo di ponti radio.

Alla conferenza stampa di presentazione dell’iniziativa hanno preso parte anche alcuni presidi delle scuole interessate. Tra loro Fortunato Nardelli, dirigente dell’Ipsia Fascetti di via Ugo Rindi. “Quando ho assunto l’incarico ho provveduto subito ad introdurre il registro elettronico, ma con 2 M di banda non ne avevamo la possibilità” spiega Nardelli, “abbiamo stipulato un contratto con Tiscali ed ottenuto una capacità di 70 M, che sono però ancora insufficienti per permettere la connessione simultanea dei nostri 600 studenti. Per rinnovare la didattica la banda larga è fondamentale, ma il lavoro più duro sarà quello di far cambiare la mentalità dei professori ed abituarli alle nuove tecnologie”.

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Pubblicato il: 15 aprile 2015

Argomenti: Pisa, Scuola-Università

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