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Patto per Pisa sicura, più telecamere e maggior presidio del territorio

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La firma che rinnova il Patto è stata apposta ieri. Fra le novità percorsi di ascolto dei CTP e del tessuto associativo cittadino e aumento degli interventi sociali in strada


Più telecamere, maggior coordinamento fra le forze dell’ordine, regole per la movida notturna e aumento dell’illuminazione. Così il Patto per la sicurezza urbana che è stato firmato ieri a Pisa fra il prefetto Attilio Visconti, Marco Filippeschi, sindaco e presidente della Provincia e l’assessore regionale Vittorio Bugli, alla presenza del sottosegretario al Ministero dell’Interno Domenico Manzione.

Il documento spiega la Prefettura “è stato rivisitato rispetto alla precedente stesura, alla luce delle accresciute esigenze e delle specifiche problematiche che si evidenziano nel territorio pisano, che ha una dimensione urbana molto complessa,” ed è “certamente assimilabile alla realtà metropolitana”.

A essere privilegiato il sistema integrato di sicurezza e un maggior interscambio fra le forze dell’ordine. Anche a questo scopo risponde la costituzione di una cabina di regia, che vuole essere strumento di supporto dell’azione del Comitato per l’Ordine la Sicurezza pubblica “per meglio definire le strategie e le politiche di sicurezza e la trasparenza del suo operato”  e che deve integrare anche “l’ascolto del tessuto associativo, produttivo e dei Consigli territoriali di partecipazione“.

Il Patto individua le aree a maggiore criticità e su cui dovranno concentrarsi gli interventi e le opere di riqualificazione: la zona della Stazione e della galleria Gramsci, l’area di piazza dei Miracoli, il centro storico (in particolare tra piazza dei Cavalieri, piazza delle Vettovaglie e i lungarni nord), i quartieri di Porta a Mare, le frazioni di La Vettola e S. Piero a Grado, Putignano, Oratoio, Riglione e i parcheggi scambiatori di via Paparelli e di via Pietrasantina, la zona dell’ospedale di Cisanello e il litorale.

Al momento il Patto non porta con sé nessun aumento di organico, ma solo l’impegno a una periodica ricognizione dell’adeguatezza degli organici. La Prefettura si impegna a valutare le segnalazioni richiedendo un adeguamento degli organici delle forze di polizia e, in ogni caso che venga garantito il turn over.

Mentre il  Comune di Pisa, “nei limiti della legislazione vigente sulle assunzioni nel pubblico impiego”, si impegna con il Patto ad adeguare gli organici della Polizia Municipale alle esigenze della città.

Con i patto firmato ieri il Comune di Pisa si impegna a potenziare il sistema di videosorveglianza cittadina, raggiungendo entro il 2016 il numero di cento telecamere, garantendone la gestione integrata con la Polizia di Stato e l’Arma dei Carabinieri. E a migliorare l’utilizzo dei sistemi di interscambio di informazioni tra le sale operative delle forze di polizia dello Stato e la Polizia Municipale.

Dal canto suo la Prefettura si impegna a organizzare presidi fissi o mobili di controllo del territorio con una partecipazione interforze e l’apporto della polizia locale nel caso in cui sia necessario “prevenire situazioni di illegalità che diano luogo a un allarme sociale diffuso”.  Ma anche a incentivare “percorsi formativi e di aggiornamento professionale destinati agli operatori delle forze di polizia dello Stato e locale, finalizzati ai diversi aspetti di gestione della sicurezza ed alla prevenzione dei fenomeni che minacciano la sicurezza urbana”.

Accanto al controllo il Patto prevede che vengano individuati specifici progetti di riqualificazione, a cui là dove necessario  il servizio di operatori di strada per il contrasto alla marginalità.

Fra gli obbiettivi del Patto anche il contrasto all’abusivismo e alla contraffazione, anche attraverso i controllo amministrativo degli esercizi commerciali ove sono soliti rifornirsi delle merci più varie i venditori abusivi di strada. Controlli poi anche per gli esercizi dove si vendono bevande alcoliche e superalcoliche.

Sul fronte movida, accanto all’impegno del Comune ad approvare un regolamento sulle attività rumorose, Palazzo Gambacorti si impegna anche, d’intesa con la locale Questura e Prefettura, “a valutare provvedimenti per limitare orario di apertura degli esercizi pubblici in particolare di quelli autorizzati alla somministrazione di alimenti e bevande alcoliche, nei termini consentiti dalle leggi nazionali e regionali”.

Allo stesso tempo i sottoscrittori del patto di impegnano a farsi promotori, “di intesa con le associazioni di categoria, di un nuovo patto per la vivibilità notturna della città, per contemperare il prioritario diritto al riposo dei cittadini residenti con quello degli operatori economici e dei frequentatori dei numerosi locali del centro storico”: norme di autoregolamentazione ed autodisciplina dunque, rivolte soprattutto al corretto uso degli spazi esterni, alle emissioni sonore, e “alla responsabile somministrazione di bevande alcoliche con l’utilizzo eventuale anche di addetti ai servizi di controllo esterno”.

 

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Pubblicato il: 14 aprile 2015

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica

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