Prima di Pasqua si è chiusa la prima parte del cantiere, che ora si è spostato nel tratto successivo. Fra marzo e aprile a spiccare martelli pneumatici lasciati per strada, transenne mobili, pochi centimetri tra il passaggio pedonale e lo scavo
Martelli pneumatici lasciati per strada, transenne mobili, pochi centimetri tra il passaggio pedonale e lo scavo. Fra la fine di marzo e i primi di aprile, all’altezza dei vicoli di San Martino, laddove si scavava, il passaggio non era nemmeno chiuso: per andare dall’altra parte c’era una tavola di legno appoggiata sull’asfalto. Se qualcuno doveva passare con un passeggino, una sedia a rotelle, o semplicemente era una persona anziana, doveva fare il giro dall’altra parte della strada perché il rischio di cadere nello scavo era molto alto.
Il cantiere di Toscana Energia per le nuove tubazioni del gas lungo la via San Martino – via Ceci, dove sta lavorando la ditta avellinese D’Agostino Angelo Antonio Costruzioni Generali, si sta rilevando piuttosto impattante per il quartiere. La strada non è larghissima e, pur essendo in Ztl, sono centinaia le auto e che vi transitano ogni giorno, altrettanti i pedoni. I lavori, iniziati a metà marzo, si sono conclusi prima di Pasqua nella prima parte della strada, e dal 9 aprile sono ricominciati nel tratto compreso fra vicolo da Scorno e via Pietro Gori, dove dovrebbero proseguire fino al 24 aprile.
Come per tutti i cantieri simili il Comune di Pisa ha ordinato all’impresa “di consentire, in assoluta sicurezza, il passaggio dei pedoni almeno su di un lato della strada, segnalando il posizionamento del cantiere in atto”, e contestualmente, di posizionare a propria spese la segnaletica per il divieto di sosta con rimozione coatta.
Ma si sa, i cantieri “belli”, con i pannelli fonoassorbenti, i perimetri chiusi in sicurezza, l’accesso dei mezzi su percorsi separati, costano. E nel caso dell’appalto in questione, gestito da Toscana Energia, si è scelto la strada del risparmio. A metà 2013 la società infatti ha indetto una gara a procedura ristretta aggiudicata con il criterio del prezzo più basso. Una gara importante per la sostituzione di tutte le tubature del gas, dalle vecchie in ghisa e acciaio alle nuove in polietilene.
Sette i lotti che la componevano, per due anni di lavori in tutta la Toscana. I lavori di Pisa fanno parte del settimo lotto, dove compaiono anche lavori a Firenze e Pistoia, ed è stato vinto dalla D’Agostino con un ribasso del 40,6% per un totale di oltre 5 milioni di euro, di cui 780.000 relativi ai lavori di Pisa.
Fa capo ad Angelo Antonio D’Agostino, deputato di Scelta Civica, che nel suo sito si definisce “tra i maggiori imprenditori della Campania del settore edile” e “il classico self made man“. La sua impresa, nata nel 1983, negli anni è diventata una delle più potenti del meridione, al punto che nel 2011 si è trasformata in un gruppo di aziende che operano nell’edilizia, infrastrutture ed energia. Non proprio la piccola impresa di famiglia insomma. E il nome di D’Agostino compare fra quelli degli 83 indagati nell’ambito dell’inchiesta della procura di Roma sulla Axsoa, una società accusata di fornire false attestazioni alle società che volevano partecipare agli appalti pubblici. L’indagine romana si è chiusa a novembre e ora è pronta ad andare a processo.
