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Le rocambolesche avventure dei “Crazy Dreamers”: ecco la serie tv di Lorenzo Garzella

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Una serie che racconta le biografie di geniali e strampalati inventori, pensatori, scienziati, filosofi, artisti del XX secolo. Il tutto in chiave mockumentary


Giorni di grande attività per il cinema nella nostra città. Oggi inizia la settimana degli ACE – Ateliers du Cinema Européen, con l’Europa che viene a Pisa, e fra qualche giorno Pisa va a Cannes portando la nuova serie tv dei registi pisani Filippo Macelloni e Lorenzo Garzella.

Con ordine. La notizia è che Garzella e Macelloni stanno girando e realizzando a Pisa l’episodio-pilota di una serie che sarà presentata dalla Rai all’importante rassegna-mercato MipTv, che si tiene a Cannes dal 12 al 14 aprile 2015.

Biografie di carismatici ciarlatani, improbabili messia, pionieri incompresi

La serie si chiama “Crazy Dreamers” e racconta le biografie rocambolesche di geniali e strampalati inventori, pensatori, scienziati, filosofi, artisti del XX secolo. Ritratti in chiave mock/documentaristica, la serie offre le biografie dei “più visionari, geniali, folli, demenziali talenti vissuti fra il IX e il XI secolo”.

Un progetto importante, tra le interviste impossibili e i confini della realtà, in un formato pensato sia per il web che per la tv, per raccontare “inventori misconosciuti, scienziati autodidatti, filosofi fin troppo cavillosi, carismatici ciarlatani, improbabili messia, pionieri incompresi, inguaribili sognatori naif”, dicono i registi. Personaggi che “hanno pubblicato trattati (sepolti in poche biblioteche), hanno ottenuto brevetti (ignorati dal mercato), hanno teorizzato idee rivoluzionarie (che raramente hanno varcato i confini di casa), hanno dato spunti per invenzioni avveniristiche (ma altri ne hanno raccolto i frutti), hanno sfidato il destino (e spesso hanno perso) hanno provato a cambiare il mondo (ma il mondo è stato più duro di loro)”.

crazy 4Il tutto in chiave mockumentary, cioè a cavallo tra finzione e documentario, su una doppia lettura del mondo che provoca, spiegano gli autori, “una continua oscillazione fra credulità e incredulità, fra gli appigli di saldi riferimenti storici ben conosciuti e sconfinamenti nel regno dell’eccesso sfrenato, fra attimi di resa all’incanto del trasporto narrativo e momenti di scettica razionalità”. E se nel caso delle biografie dei Crazy Dreamers si è indecisi se credere all’una o l’altro, ci penseranno i titoli di coda a svelare “la verità”.

La serie, pensata per dieci puntate da 10-20 minuti l’una, e prodotta da Rai e Nanof, la società di produzione del regista pisano, vede coinvolta Pisa sotto molti aspetti. Molte riprese sono fatte qui – alla Domus Galileiana, al Museo degli Strumenti per il Calcolo – e alcuni attori sono pisani: il prof. Anthony Johnson, padre di Roan Johnson, Alberto e Francesco Andreotti, Marzia Cerrai. Stretta è la collaborazione con la città, i luoghi, l’università, in particolare con il Dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere, al punto che “l’idea è di fare a Pisa il centro della produzione della serie”, anticipa il regista, e di puntare poi a un mercato internazionale: “Sarebbe questo il nostro obbiettivo”, dice.

Intanto la presentazione dell’episodio pilota a Cannes, e la presenza dei registi non si esaurisce. Oggi, 8 aprile all’Arsenale proiezione di Il Mundial dimenticato – la vera incredibile storia dei mondiali di Patagonia 1942, e venerdì, a Mixart, un workshop a ingresso libero sul mockumentary, a cura di Lorenzo Garzella.

IL NUMERO ZERO
AMEDEO MARCHIONI, IL PROFETA-SCIENZIATO DELLA GASTRONOMIA MUSICALE

L’episodio racconta la straordinaria vita di Amedeo Marchionny o Marchioni (1903)-1994), fisico e inventore, esperto di gastronomia, cuoco per hobby. Cresciuto in Italia, laureato alla Normale ed emigrato negli Stati Uniti nel 1929.

Le intuizioni di Amedeo Marchionny hanno dato spunto a molte innovazioni tecnologiche del XX secolo, frammenti delle sue idee sono all’origine del forno a micro-onde, della surgelazione istantanea, del cibo per gli astronauti come della cucina molecolare. Oggi di lui rimangono solo qualche pagina di appunti, una lettera, una decina di fotografie, due brevi spezzoni di filmati muti relativi ai suoi esperimenti, uno degli anni 40 e uno del 1979. Quest’ultimo, girato in super 8, è abbinato a due nastri magnetici di registrazioni sonore. È impossibile un accoppiamento sincronico, ma possiamo avere un’idea del tipo di ascolto delle sue sperimentazioni.


Il personaggio di Marchionny è interpretato da Francesco e Alberto Andreotti, rispettivamente nelle versioni junior e senior, nelle foto qui sotto

 

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Pubblicato il: 8 aprile 2015

Argomenti: Cultura, Pisa

Visto da: 1333 persone

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