MENU

“Diversifood”, quando la biodiversità passa dal piatto

Angelo-M-flickr

L’Università di Pisa partecipa al progetto europeo appena finanziato all’interno del programma Horizon 2020. Coinvolti in 21 partner in 12 paesi. L’obiettivo è realizzare filiere alimentari sostenibili e di qualità per valorizzare le colture locali


logo_diversifoodI sapori perduti che ritornano sulle nostre tavole, cibi da riscoprire grazie a filiere alimentari sostenibili e di qualità che valorizzano la biodiversità. È questa la sfida europea di Diversifood, un progetto quadriennale finanziato all’interno del programma Horizon 2020 che ha preso avvio nel febbraio 2015, e che vede coinvolta l’Università di Pisa insieme a venti partner in dodici diversi Paesi.

gianluca_brunori“I sistemi biologici sono generalmente più resilienti e produttivi se sono diversificati e adattati agli specifici contesti, tuttavia lo sviluppo delle pratiche agronomiche non è andato in tale direzione – spiega il professore Gianluca Brunori del dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano –  e nel tempo si è verificata una diminuzione costante della quantità di diversità coltivata, a cui nemmeno gli sforzi di conservazione dei materiali genetici messi in atto negli ultimi decenni dalle banche del germoplasma sono riusciti a far fronte”.

Nei quattro anni del progetto sono previste sperimentazioni e analisi per una serie di prodotti dell’agricoltura e della selvicoltura, a livello di sistemi colturali, di azioni di marketing e di comunicazione e di studio delle relative cornici normative.

Fra i prodotti che il progetto intende valorizzare ci sono ad esempio il farro della Garfagnana o il “grano monococco”, che dal punto di vista nutrizionale si differenzia dal frumento tenero o da quello duro per l’alto contenuto proteico e per l’elevata quantità di carotenoidi, o quello “saraceno”, che in realtà non essendo un cereale è adatto per celiaci, oppure ancora l’amaranto, uno pseudocereale originario del centro America dai chicchi commestibili e solitamente consumato in modo simile ai cereali.

L’obiettivo di Diversifood è dunque di portare a risultati concreti di diretta applicazione: nuove specie, varietà, popolazioni e relative tecniche di produzione, riproduzione e utilizzo, definizione di modelli organizzativi tra i vari attori delle filiere e studio di marchi e altri strumenti di qualificazione e promozione.

 

Foto di copertina di Angelo M – Flickr

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 8 aprile 2015

Argomenti: Alimentazione, Scuola-Università

Visto da: 894 persone

, , , , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.