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“La Toscana boccia la Buona scuola di Renzi”, a Pisa un presidio regionale

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A convocarlo a Pisa martedì 31 marzo i precari della scuola  insieme agli studenti medi e universitari: “Chiediamo una scuola pubblica di qualità”


La Toscana boccia la “Buona scuola” di Renzi. Con questo slogano martedì 31 marzo scenderanno in piazza studenti e precari della scuola, che dalle 16.30 alle 19.30 hanno convocato un presidio regionale a Pisa in piazza XX settembre.

“Tutto il mondo della scuola – scrivono Assemblea Precari della Scuola 18 Febbraio, Officina-Unione degli Studenti Pisa e Sinistra Per – deve scendere in piazza unito per farsi sentire: studenti, precari di ogni graduatoria, personale a tempo indeterminato (insegnanti e ATA). La ‘Buona Scuola’ del Governo Renzi, è stata tradotta in un disegno di legge e se non ci mobiliteremo tutti insieme verrà imposto a tempo record al parlamento col ricatto dell’assunzione di una parte dei precari”.

Un presidio dunque per cercare di scongiurare la trasformazione in legge di un disegno di legge dai “contenuti addirittura peggiori rispetto al progetto originario. Il Preside-Padrone controllerà gli insegnanti attraverso chiamata diretta, mobilità e aumenti di stipendio per i ‘meritevoli’.I precari stabilizzati scendono a 100.000, e saranno asserviti al dirigente e sottoposti a mobilità coatta.”.

Mentre per “tutti gli altri 200.000 precari (PAS, TFA, 3a fascia, GAE non assunti, ATA), c’è il licenziamento di massa, con coloro che hanno più di 36 mesi di servizio esclusi dalle supplenze da settembre 2015”.

Renzi accusano “elimina il precariato licenziando la maggior parte dei precari e azzerando con le graduatorie tutti i loro diritti” mentre vengono “confermati massicci finanziamenti alle scuole private, mentre si tagliano altri 2.000 ATA e non si investe niente nella scuola pubblica”.

“Nessuna chiarezza poi sulle modalità di abilitazione all’insegnamento: il Governo dimostra ancora indifferenza completa verso studenti universitari e aspiranti insegnanti, consegnando loro un domani che non esiste”.

Per questi motivi, dopo l’assemblea autoconvocata del 23 marzo a Pisa, che ha visto la partecipazione di oltre 100 persone da tutta la Toscana, i precari della scuola insieme agli studenti medi e universitari, hanno deciso di lanciare il presidio regionale: “Chiediamo una scuola pubblica di qualità: massicci finanziamenti per la scuola pubblica (e non per le private), per edilizia scolastica, laboratori, didattica, l’allargamento dell’organico e riduzione degli alunni per classe. L’assunzione per chi ha 36 mesi di servizio e lo slittamento del concorso fino a che non sarà assunto chi ha diritto; l’assunzione da graduatoria per gli abilitati e la possibilità di continuare a fare supplenze per i precari”.

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Pubblicato il: 28 marzo 2015

Argomenti: Pisa, Scuola-Università

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