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La prima guerra mondiale nello sguardo dei registi, all’Arsenale

maciste

Fra i film in programma Maciste Alpino di Luigi Maggi, film muto recentemente ritrovato e restaurato, girato nel 1916. Ad accompagnarlo musica d’improvvisazione dal vivo


Una rassegna cinematografica per ricordare la prima guerra mondiale al cineclub Arsenale, con proiezioni che si inseriscono nell’ambito delle iniziative legate alla commemorazione del suo centenario, e in particolare alla mostra di Palazzo Blu I segni della guerra. Pisa 1915-1918: una città nel primo conflitto mondiale.

“La prima guerra mondiale rappresenta una svolta in tutta Europa, le speranze che avevano accompagnato la cultura positivista, diffusa nei decenni precedenti, di un progresso continuo e senza ostacoli si infrangono sugli orrori della prima guerra tecnologica e di massa dell’epoca contemporanea”. Con queste parole lo storico Paolo Pezzino descrive la prima guerra mondiale, un drammatico momento di rottura che, oltre a milioni di vite umane, infranse e divise anche le coscienze dando origine ad una epoca di forti tensioni sociali.

Un evento di questa portata che non poteva non coinvolgere in qualche modo il Cinema che, proprio in quei primi decenni del XX° secolo, stava conoscendo la sua prepotente affermazione.

La rassegna dell’Arsenale vuole mostrare i diversi punti di vista e i differenti “sguardi” di grandi autori e registi cinematografici, che in varie epoche hanno voluto raccontare la Grande Guerra.

I film in programma comprendono una vere rarità, come il film muto recentemente ritrovato e restaurato, Maciste Alpino di Luigi Maggi, girato nel 1916 sotto la supervisione registica di Giovanni Pastrone, autore di colossal quali Cabiria e regista di grande successo in quegli anni.
Definito il miglior film di propaganda bellica prodotto in Italia nel corso della Prima Guerra Mondiale, è stato presentato nella versione restaurata all’ultimo Festival di Venezia, e verrà proposto con musica d’improvvisazione dal vivo.

In programma anche Addio alle armi di Frank Borzage con Gary Cooper del 1932. Prima versione cinematografica del celebre romanzo di Ernest Hemingway, censurato durante il fascismo perché raccontava la disfatta di Caporetto, il film vinse un premio Oscar per la fotografia e un altro per il sonoro.

La grande illusione di Jean Renoir con Jean Gabin e Erich von Stroheim del 1937. Capolavoro del cinema antimilitarista e pacifista, il film di Jean Renoir inneggia all’onore e all’amicizia e invita con poetico vigore a dimenticare divise e bandiere.

Orizzonti di gloria di Stanley Kubrick con Kirk Douglas del 1957. Film sulla follia del potere militare, fu a lungo censurato in Francia dove uscì solo nel 1975.

La Grande Guerra di Mario Monicelli con Vittorio Gassman, Alberto Sordi, Bernard Blier e Silvana Mangano del 1959. Vincitore del Leone d’oro al Festival di Venezia, fu anche candidato al Premio Oscar. Un indimenticabile sguardo sulle miserie e sugli eroismi degli italiani con la tagliente ironia nera tipica di Monicelli.

E pere finire Torneranno i pirati di Ermanno Olmi, ultimo film del regista e ultimo girato in Italia sulla grande guerra. È uno struggente diario sulla vita in trincea tra squarci di luna e poesia, ambientato sull’altopiano di Asiago. La storia vera di un gruppo di soldati italiani nel fronte alpino del nord est tra freddo, paura e ordini suicidi che arrivano da lontano.

www.arsenalecinema.it

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Pubblicato il: 28 marzo 2015

Argomenti: Eventi, Pisa

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