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Ludopatie, un regolamento urbanistico per impedire le aperture delle sale slot

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La variante introduce il divieto di aperture di sale gioco nel raggio di 500 metri da luoghi definiti sensibili. La proposta sarà votata oggi insieme alla variante per San Marco – San Giusto


No alle sale gioco nel raggio di 500 metri da scuole, edifici sanitari, chiese, case di riposo, impianti sportivi e cinema. Questa la proposta su cui oggi il consiglio comunale dovrà esprimersi e che arriva in Sala Regia, dopo l’approvazione della relativa delibera di giunta, come una proposta di variante al regolamento urbanistico.

Una variante che non si occupa solo di introdurre norme a tutela, per “la prevenzione della ludopatia”, ma che contiene anche la variante urbanistica per il quartiere San Marco – San Giusto, che interessa l’area dismessa delle ferrovie e del villaggio delle case popolari di via Fra Mansueto.

La lotta alle ludopatie
In attesa anche di definire la materia eventualmente con un regolamento specifico o con una modifica allo stesso regolamento del commercio, l’Amministrazione Comunale in questa fase, in applicazione della legge regionale sul gioco consapevole e la prevenzione della ludopatia, intende procedere all’inserimento di una norma di carattere urbanistico, che individui ad oggi lo stato di fatto dei luoghi sensibili e il raggio minimo della distanza, ovvero i 500 metri stabiliti dalla legge regionale, entro cui potranno sorgere sale slot.

Appena il regolamento sarà inserito nella variante urbanistica ha spiegato l’assessore Ylenia Zambito “sarà impossibile in pratica individuare un luogo idoneo in tutta la città”.

La delibera approvata dalla giunta prevede inoltre che l’amministrazione comunale possa introdurre con la norma ulteriori luoghi sensibili, motivandone la ragione, cosi come previsto dal secondo comma dell’art. 4 della legge.

La norma su cui si deciderà oggi varrà per le sale gioco, ma più complesso il quadro per quanto riguarda bar, circoli e altri luoghi in cui sono installate slot-machine. La legge regionale parla infatti di “sale gioco” e “spazi per il gioco” e un’interpretazione larga dei termini rischia di incorrere in decisioni del TAR che invalidino i provvedimenti dei comuni.

L’intenzione espressa dall’assessore Marilù Chiofalo è quella di chiedere alla Regione l’applicazione degli articoli 10 e 11, in cui sono previsti  incentivi economici per coloro che rinunciano alle slot machine, e disincentivi per chi non lo fa, sottoforma di aumento dell’Irap dello 0,1%, a chi non vi rinuncia.

La scelta di procedere in questa direzione si inserisce nell’ambito dell’adesione alla campagna nazionale “Mettiamoci in Gioco”. E uno slotmob si svolgerà sabato al Keith Café a partire dalle 18: aperitivo con giochi da tavolo, all’aperto e calcio balilla. A organizzarlo il gruppo Addio SLOT, con la collaborazione dei GMU del Movimento dei Focolari, del Presidio Libera Pisa “Giancarlo Siani” e dell’associazione Ora Legale.

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Pubblicato il: 26 marzo 2015

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

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