MENU

Crolla un soffitto di vetro al liceo Buonarroti, alunni illesi per un soffio

buonarroti

Il cedimento si è verificato la mattina di martedì 17 marzo in un laboratorio solo casualmente vuoto. Dopo i sopralluoghi la relazione tecnica sottolinea deterioramenti, rischi e problemi statici su cui indagare


Uno stabile firmato da un grande architetto, Luigi Pellegrin, di recente celebrato proprio a Pisa da una mostra, ma ormai ridotto a scuola fatiscente e pericolosa. Tanto che martedì 17 marzo alle 10.40 a cadere al liceo Filippo Buonarroti è stato un metro e mezzo di copertura di vetro di un laboratorio linguistico. E solo la fortuna ha evitato che non ci fossero studenti: dalle 10 alle 11 l’aula, occupata fino alle 10, era vuota dato che la classe era fuori sede.

“Dopo un rapido consulto con con i tecnici dell’amministrazione provinciale – spiega la dirigente scolastica Mariangela Chiapparelli – ho disposto la chiusura sia del laboratorio, sia dell’aula limitrofa”. Così a porsi adesso è anche un problema di spazio, anche se ovviamente la principale preoccupazione è quella della sicurezza. I primi sopralluoghi sono stati effettuati e la dirigente chiede che sia sottoposta a controllo tutta la superficie vetrata della scuola.

buonarrotiE visto che questo “non può essere un problema solo di chi vi lavora, dato che in ballo c’è la sicurezza dei ragazzi” la professoressa Chiapparelli ha preso carta e penna per denunciare la “drammatica situazione edilizia” del Liceo Buonarroti di Pisa, all’interno del complesso Concetto Marchesi. Destinatarie tutte le maggiori istituzioni, dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, alla ministra Giannini, a Enrico Rossi, al Questore e al Prefetto di Pisa, fino ad arrivare all’assessore regionale Emanuela Bobbio e al presidente della provincia Marco Filippeschi.

Nella lettera la dirigente parla di una scuola con 42 classi, 1.000 studenti e circa 100 dipendenti in una “struttura fatiscente, priva di qualsiasi certificazione, a partire dall’agibilità”.
Una struttura fatta di cemento e vetro dove da anni si segnalano “crepe, impianti continuamente guasti, pavimenti non più allineati e in pendenza, pareti, travi e controsoffitti impregnati di acqua piovana e non, con evidenti distacchi di polveri e materiali”.

La parte in vetro rappresenta oltre metà della struttura

Se distacchi e alterazioni fino a oggi avevano riguardato la parte in cemento “da martedì risulta fortemente compromessa anche la parte in vetro”, che rappresenta “oltre metà della struttura, che ha pareti intere a giorno, costituite da vetri leggeri e datati, non infrangibili, infissi vetusti e ormai privi di guarnizioni”.

La relazione tecnica dell’architetto Massimiliano Boschi parla di lastre di vetro e di strutture di ancoraggio vecchie e deteriorate

Il quadro descritto dall’architetto Massimiliano Boschi, responsabile del servizio di prevenzione e protezione del Liceo Buonarroti, nella relazione tecnica redatta in seguito al sopralluogo del 19 marzo, è tutt’altro che rassicurante.
Si parla di lastre di vetro e di strutture di ancoraggio vecchie e deteriorate dalle dilatazioni termiche della struttura. Ma anche di “un precario stato di manutenzione della quasi totalità delle finestre presenti nelle aule dei piani primo e secondo, dove a seconda della tipologia di finestra, sono presenti problematiche più o meno gravi legate alla stabilità dell’anta, all’altezza del parapetto inferiore a 100 cm che rappresenta quindi un grave pericolo di caduta dall’alto”.

Ma le situazioni di criticità e di pericolo non riguardano solo i vetri. “Nell’aula 5 del piano terra – scrive l’architetto Boschi – alcuni pannelli del controsoffitto e un pannello di tamponamento laterale risultano pericolanti. In questo caso si rende indispensabile delimitare immediatamente l’area sottostante per impedire l’accesso ai presenti”. Inoltre “si rilevano infiltrazioni di acqua in prossimità dell’impianto elettrico”. E in molti locali e aule dell’Istituto “risulta diffuso il distacco dei corpi illuminanti che rimangono per molto tempo pericolanti, ancorati esclusivamente dal cavetto di sicurezza”.

La struttura di collegamento tra il blocco principale e l’ala ‘nuova’ dell’edificio mostra una fenditura delle colonne portanti

Evidenti segni di dissesto sono presenti anche in prossimità dell’ingresso dell’edificio dove “la struttura di collegamento tra il blocco principale e l’ala ‘nuova’ dell’edificio di destra mostra evidenti segni di disassamento delle colonne portanti”. Una situazione che “evidenzia un problema statico strutturale che deve essere indagato al fine di stabilire se il processo di movimento della struttura è in evoluzione e in che modo tale situazione si riflette sulla stabilità dell’edificio anche in relazione alla sua vulnerabilità alle azioni sismiche”.

“Impossibile pensare che un edificio ridotto in queste condizioni possa continuare a ospitare una scuola” dice Mariangela Chiapparelli. “Come dirigente scolastica dovrei chiudere, di fatto non posso interrompere un pubblico servizio”.

Negli anni per rispondere ai gravi problemi dell’edificio si era parlato della costruzione di una nuova scuola o di una ristrutturazione totale. Oggi, scrive la digerente, “ci dicono che entrambe le soluzioni non sono percorribili; la manutenzione ordinaria e straordinaria effettuata negli anni, anche con risorse significative, ha interessato solo il rifacimento di parte del tetto e della zona della piscina e della palestra”. Risorse che, commenta la professoressa Chiapparelli “sarebbero bastate per costruire una nuova scuola”.

La dirigente chiede un intervento urgente per ridurre i rischi di futuri eventi drammatici

La lettera indirizzata dalla dirigente a tutte le istituzioni e autorità chiede un interessamento “urgente e fattivo”, in modo da “ridurre i rischi di futuri eventi drammatici” e per “poter disporre di idonei locali sostitutivi in tempi brevi, nonché l’inserimento della nostra scuola nelle priorità dell’edilizia scolastica locale, regionale e nazionale”. Il prossimo giovedì sulla situazione in cui versa l’edificio è stato convocato un consiglio di istituto a cui è stato formalmente invitato anche Marco Filippeschi in qualità di presidente della Provincia. “Data la gravità dell’evento – scrive la dirigente in una lettera a Filippeschi – docenti, famiglie e studenti mi chiedono quotidianamente notizie e azioni intraprese. Non avendo ricevuto niente di scritto e dovendo riferire in consiglio di istituto gradirei sapere le intenzioni dell’amministrazione. Meglio sarebbe che Lei o chi dell’Amministrazione Lei ritenga poter parlare in modo ufficiale, partecipi al consiglio di istituito di giovedì”.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 25 marzo 2015

Argomenti: Cronaca, Pisa, Scuola-Università

Visto da: 6841 persone

, , ,

Post relativi

9 risposte a: Crolla un soffitto di vetro al liceo Buonarroti, alunni illesi per un soffio

  1. avatar laura scrive:

    quella “cosa” obrobriosa che vogliono far passare per una scuola andrebbe rasa al suolo!!! a quando il numero chiuso anche ad archittetura??

  2. avatar paola scrive:

    PIENA SOLIDARIETA’ ALLA DIRIGENTE DEL BUONARROTI!!!! sono la madre di ben due studenti del buonarroti. ho condiviso la scelta dei miei figli di studiare in quella scuola per il progetto didattico, la preparazione degli insegnanti, l’accoglienza che la scuola rivolge sia alle famiglie che agli studenti , tutto questo fatto faticosamente ogni giorno in una struttura fatiscente, un’opera d’arte dal punto di vista architettonico, ma costruita purtroppo in modo scadente e la cui manutenzione fu definita “un pozzo senza fondo” da un ingegnere della provincia che se ne occupava e che se la sognava anche la notte. tanti soldi pubblici sono stati spesi con disagio per gli studenti, per chi ci lavora e senza risultato.
    E’ necessario e irrimandabile un atto di coraggio e di responsabilità e destinare uno stabile decoroso alla scuola, per consentire a insegnanti, operatori nonchè alla dirigenza di continuare a svolgere con dignità l’importante e qualificato lavoro formativo dei nostri giovani.

  3. avatar Stefano Renzoni scrive:

    Oggi, dopo qualche tempo, sono tornato al complesso scolastico C. Marchesi, che ospita il liceo frequentato da mia figlia. Inaugurato negli anni ’70 e progettato da Luigi Pellegrin, premiato da una commissione presieduta da Bruno Zevi, nientemeno, il complesso anni fa rischiò di essere abbattuto perché dispendioso e poco funzionale, provocando la fiera levata di scudi di architetti incravattati e, in genere, ricchissimi, posti a difesa di quello, così dissero, che costituiva uno dei più formidabili esempi di architettura moderna in Italia. Sono d’accordo. Da perfetto profano, a me sembra che l’edificio costituisca a suo modo un documento storico eccezionale, uno dei frutti più formidabili della sbornia ideologica degli anni Settanta: il figlio dei fiori non pensa al domani, maglioni psichedelici e cannoni pieni di fiori (e anche d’altro), capelli lunghi e “cioè in che senso”, fascio merda e avanti popolo e, appunto, a Pisa il Concetto Marchesi. Andarci rappresenta un’esperienza vibrante, come andare nel trenino dei fantasmi al Luna Park. Una scuola con le pareti di compensato, dove il peto in 2C riverbera festoso in 4B; aule con le pareti sghembe (per compiacere Zevi, che aveva il

  4. avatar ornella nicolosi scrive:

    IL SECONDO LICEO DOVEVA GIA\’ CHIUDERE IERI!. In Italia ci siamo ormai abituati a cambiare le cose solo quando fanno cattiva notizia ma grande scoop e sensazione!!! Non mi abituerò mai all\’evoluzione negativa della notizia di cronaca.
    I ragazzi del secondo liceo hanno più volte denunciato lo stato decadente di quella scuola, quella che è stata anche la mia scuola; hanno stilato un elenco di tutte le gravi alterazioni della struttura, l\’hanno comunicato alla dirigente, al giornale…ma secondo voi qualcuno gli ha ascoltati?
    Perché nel vicino Santoni se una lampada a neon si rompe viene cambiata? Perché se il riscaldamento non funziona la scuola viene chiusa? Forse dipenderà pure dalla competenza delle persone? Io non so se ci sarà mai un cedimento delle colonne che sostengono l\’ala superiore del Buonarroti, ma sono sicura che le vite umane che potrebbero rimetterci sono in assoluto le più care che abbiamo.
    IL LICEO BUONARROTI DOVEVA GIA\’ CHIUDERE IERI!!!! Possibile che non si riesca ad avere una perizia regolare???
    Cominciamo SUBITO a chiederci dove potranno andare domani questi ragazzi a fare lezione…il palazzo della provincia? L\’edificio dell\’ex centro per l\’impiego? Un posto bisogna trovarlo…E\’ vero che questa società sbatte continuamente la porta in faccia ai giovani, ma eliminarli mi sembra eccessivo.
    Grazie infinite e spero che questa realtà venga sollecitata a cambiare soprattutto dai mezzi di informazione che potrebbero fare molto di più in questo paese.

  5. avatar Massimo scrive:

    ho frequentato gli studi superiori dal 1978 in quella struttura, quella è stata una scuola voluta dai nostri politici, ed è stata sicuramente realizzata con un quinto del costo totale, gli altri 4/5 vi lascio immaginare dove saranno andati a finire. E pensare che questo progetto è nei libri di architettura, dovrebbero però aggiungerci che vi è sempre piovuto dentro, che le finestre in alluminio erano già al tempo di scadente qualità, ed ogni tanto una si staccava e cadeva al suolo. Che internamente ci sono dei travi talmente basse dove vi si sbatte la testa e con dei pilatri posizionati nel mezzo ai corridoi, Insomma un cattivo esempio per i numerosi geometri che studiavano proprio lì. La loro parte l’anno fatta anche gli alunni che l’hanno frequentata dal ’74 depredandola di tutti i telefoni che fungevano da interfono con tutte le aule, strumenti nei laboratori di lingue e sfondando le pareti in cartongesso e moquettes in più aule. Solo con questo si dipinge già uno scenario apocalittico del popolo italiano, che altro dobbiamo aspettarci ancora ?

  6. avatar Marco B. scrive:

    Con il progetto propagandistico Scuole Sicure sono stati versati 15000 Euro A PIOGGIA a tutti gli istituti, indipendentemente dal reale stato di necessità, quindi si è trattata di una distribuzione senza una preventiva valutazione, che sarebbe stata necessaria per concedere o meno un quantitativo di fondi idonei a seconda dello mancanze riscontrate. Non dimentichiamoci che stiamo parlando di SICUREZZA e di adeguamento ai requisiti minimi previsti dalla LEGGE. Peccato che spesso in Italia solitamente si vada avanti a deroghe dopo deroghe e si proceda IN EMERGENZA , con costi triplicati quando va bene, solo a seguito del dramma consumato. Alla BUONARROTI LA TRAGEDIA E’ STATA SCAMPATA PER UN SOFFIO!!! Speriamo che almeno in questo caso serva da VERO CAMPANELLO D’ALLARME preventivo e di non dover piangere il morto per poi vedere il solito teatrino di rimpallo delle responsabilità delle istituzioni per poi finire che nessuno è responsabile e nessuno paga!

  7. avatar Marco B. scrive:

    Manco a dirlo, il 27/03 è già caduto un secondo vetro !!! A questo punto si tratta di un’emergenza paragonabile ad una calamità naturale . Cosa si aspetta a chiudere l’Istituto?!?!

  8. avatar arianna scrive:

    È stata la mia scuola dal 1977 al 1980 ( anno della maturità). Ci sono affezionata perché nonostante tutto quando ci siamo trasferiti lì dal II° Liceo di via Sancasciani (ex mobilificio pieno di colonne e sicuramente non a norma) sembrava di vivere un sogno. L’ edificio era bello, innovativo, accogliente anche se effettivamente ci pioveva dentro già dall’inizio (ma si sa tutto non è perfetto), c’erano i laboratori, si faceva lezione anche nel pomeriggio, le materie scientifiche finalmente erano diventate sperimentali. E poi avevamo spazi di incontro e di socializzazione. I colori scelti (verde, blu e bianco) erano perfetti. Si sa con il tempo, gli atti vandalici e la poca manutenzione si è ridotta così. Vorrei entrare a rivederla ma ho paura di avere la stessa sensazione che si provava alle colonie abbandonate di Calambrone prima del restauro. Certamente va messa in sicurezza per salvaguardare le persone che ogni giorno ci studiano e ci lavorano ma non abbattetela. È comunque un progetto importante di “quegli anni” che va rispettato ed un pezzo di cuore per me e per tanti altri studenti pisani che la hanno frequentata nel suo splendore.

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.