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Il cavallo? Furbo e stratega

Francesco-Belsito-flickr

La ricerca è stata condotta da Paolo Baragli e Claudio Sighieri dell’Ateneo pisano in collaborazione con Paola Lovrovich dell’Italian Horse Protection Association


Il cavallo è un animale furbo che capisce e segue le indicazioni fornite dall’uomo, ma solo quando gli conviene: sono infatti in grado di cambiare strategia nel momento in cui si rendono contro che l’informazione che hanno ricevuto non è fondamentale ha raggiungere il loro obbiettivo.

Questo il risultato di uno studio condotto dei ricercatori del dipartimento di Scienze Veterinarie dell’Università di Pisa che ha dimostrato per la prima volta che i cavalli, contrariamente a quanto sinora documentato dalla letteratura scientifica, possiedono capacità cognitive evolute e memoria a breve termine.

La ricerca è partita da un test condotto su 24 cavalli divisi in due gruppi. In entrambi i casi gli animali avevano di fronte tre secchi uguali e capovolti e dovevano indovinare sotto quale si nascondesse un pezzo di carota. In un caso dovevano trovare la carota senza alcuna indicazione o aiuto, mentre nell’altro potevano vedere la persona che si avvicinava al secchio, nascondeva la carota e poi se ne andava.

“Nel corso della prova – ha spiegato Paolo Baragli, che a svolto la ricerca insieme a Claudio Sighieri – i cavalli hanno dimostrato di saper cambiare la propria strategia di ricerca per raggiungere il loro obiettivo, cioè la carota, nel più breve tempo possibile, a prescindere anche dagli indizi forniti dall’uomo”.

In altre parole, i cavalli del gruppo che vedevano la persona nascondere la carota all’inizio sfruttavano questa indicazione ed erano più precisi, cioè andavano verso il secchio giusto, ma impiegavano più tempo. Con il succedersi delle prove gli animali hanno cambiato strategia e sono diventati meno precisi ma più veloci, capovolgendo anche tutti i secchi, sicuri comunque di trovare la carota.

“I risultati di questo test dimostrano che i cavalli sono in grado di comprendere e di usare il significato cognitivo delle indicazioni umane per compiere le proprie scelte – ha concluso Paolo Baragli – ma sono anche in grado di cambiare la propria strategia per raggiungere l’obiettivo, soprattutto se in quel modo può essere conquistato. Tutto ciò avviene in un arco di tempo, corrispondente alla durata dei test, molto breve, indicando che i cavalli possiedono sofisticate capacità di trovare rapidamente soluzioni diverse a uno stesso problema, basandosi sull’esperienza fatta”.

I risultati della ricerca, svolta da Paolo Baragli e Claudio Sighieri dell’Ateneo pisano in collaborazione con Paola Lovrovich dell’Italian Horse Protection Association, sono stati pubblicati sull’ultimo numero della rivista internazionale Applied Animal Behaviour Science.

 

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Pubblicato il: 24 marzo 2015

Argomenti: Pisa, Scuola-Università

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