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Il subber: un eroe dei nostri tempi

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Emancipatori culturali, eroi romantici, i Copernico distruttori della visione palinsesto-centrica della tv si organizzano in comunità di spiriti affini per produrre sottotitoli. Fenomenologia del subber


C’è una televisione lontano dalla televisione: composta da quei film e soprattutto da quelle serie che nessuna tv generalista pensa di mandare in onda, o perché troppo sofisticate o perché troppo inaccessibili per il grande pubblico; di contro, c’è anche una televisione che offre serie tv e film umiliati da un pessimo doppiaggio e ossessiva ripetizione pubblicitaria.

È giusto ribellarsi al controllo dell’offerta seriale a disposizione delle masse: mezzo di emancipazione è il web, simbolo della lotta il sottotitolaggio.

I subber, ossia i produttori di sottotitoli, esistono davvero: ne è prova la definizione data dal dizionario Treccani.

 

subber <sḁ’bë> s. ingl., usato in it. al masch. e al femm. – Neologismo (propr. «sottotitolatore») con cui si indica gergalmente l’appassionato di serie TV, film, programmi TV, anime che traduce tali prodotti rendendoli disponibili sul web in formato digitale ad altri fruitori

 

L’esistenza del subber è stata riconosciuta: il dizionario Treccani l’ha inserito tra i vocaboli del XXI secolo e il Tg2 Costume e Società ha un bel pezzo di alto giornalismo da preparare.

Tuttavia, in quanto subber, mi sento di aggiungere all’accezione della Treccani un semplice concetto: il subber è un eroe dei nostri tempi.

Chi produce sottotitoli, infatti, abbraccia una missione umanitaria, e con un semplice file .srt permette a chi è dotato di connessione internet di appassionarsi a Gotham evitando di sintonizzarsi su “ITALIA 1!!!!!!!1!”, di vedere New Girl e ridere davvero, di godere di Eternal Sunshine of Spotless Mind e schifare Se mi lasci ti cancello.

Punto di merito per il subber anche il ruolo di emancipatore culturale: permettendo a chi non è anglofono di fruire di serie tv e film praticamente in contemporanea con gli USA e il Regno Unito, consente anche ai parlanti nativi del Belpaese di scrollarsi di dosso la proverbiale arretratezza culturale che li contraddistingue e che garantisce un ritardo di almeno un lustro rispetto alla vivacità culturale del resto del mondo occidentale. Che poi gli italiani usufruiscano di questo vantaggio per fare gif di American Horror Story e pubblicarle su Tumblr, questo è un altro discorso.

Il subber è anche un eroe romantico, del tutto sciolto da interessi volgari come il denaro o la retribuzione. Come hanno ben cantato I Cani (un eroe dei nostri tempi in ambito musicale), tutti gli individui nati dal ’59 in poi conoscono il valore delle velleità, preziosissime ancelle di vita quando “non si è davvero ricchi né poveri davvero”. Per cui, il subber preferisce coltivare le velleità, dedicarsi alla sua curiosa passione, proprio come l’arcinota gioventù fancazzista dell’Ottocento o quella disoccupata nata nell’ultimo ventennio del secolo breve.

I subber sono eroi del tutto privi di incompetenza: nella loro velleitaria e job-free vita hanno avuto modo di leggere numerosissimi libri, tra cui molti di storia, e trarne la adamantina morale che non si fa rivoluzione senza organizzazione. Per questo, gli eroi dei nostri tempi, i Copernico distruttori di questa visione palinsesto-centrica, si organizzano in comunità di spiriti affini, in cui si producono sottotitoli, si elogiano serie tv misconosciute e ci si libera dal peso dell’avventura esistenziale affidandosi alla catarsi seriale.

diderotNei siti di sottotitoli, tra la massa degli utenti comuni, si staglia il subber, un’entità simile a un oracolo. Più subber (di solito 4 o 5), coordinati da un semi-dio, il revisore, fanno squadra per creare un team di traduzione, la cui missione umanitaria è appunto fornire sottotitoli sulla nuova puntata di una determinata serie uscita da poche ore di là della Manica o dell’Atlantico. Generalmente, i nostri eroi sono coadiuvati dall’apporto di subber anglofoni, che offrono trascrizione dell’audio inglese, sollevando così i subber nostrani dalla titanica impresa di decriptazione dell’accento dell’Essex.
Il testo è poi suddiviso dal revisore in parti uguali (di solito 120-150 righe a testa) ed è fissata una data e un orario entro il quale il subber deve consegnare il suo lavoro, che sarà poi ispezionato in modo certosino dal semi-dio revisore. Grazie al sollecito e nonostante il fastidio dalla pressante domanda degli utenti comuni “quando escono i sottotitoli???” il manipolo di eroi riesce a tradurre fedelmente dialoghi seriali, senza mai sacrificare all’urgenza della traduzione il culto della parola.

Successivamente, il subber dà prova di ulteriore talento tramutandosi in syncher, allineando al millesimo di secondo il sottotitolo e il parlato, grazie a un sofisticatissimo programma in dotazione nelle migliori agenzie di spionaggio internazionale.
Hai già imparato un mestiere, potrebbe diventare il tuo lavoro!” mi ha detto un giorno un ingenuo conoscente nato all’epoca del quinto governo Rumor. Pur inorridita, ho voluto illuminarlo con una massima di un eroe di tutti i tempi, Carmelo Bene: “Il lavoro è ciò che impedisce all’uomo di realizzarsi pienamente” e con soddisfazione gli ho scroccato una sigaretta.

o_d2f2ae9b2cc51140-0Nonostante sia illustre, magnifica e pienamente realizzata, la vita del subber non è facile. “Da grandi poteri derivano grandi responsabilità”, o più fedelmente “With great power comes great responsibility”, per questo il subber, un individuo che si staglia sopra tutti gli altri, che ha fatto suo il messaggio del Convivio dantesco e che offre a tutti i bazzicatori del web briciole della smisurata conoscenza che lo illumina, è costretto a sacrificare gran parte del suo tempo libero o addirittura ad essere sveglio in orari AM per produrre sottotitoli. Tuttavia, nessun subber, neppure uno disgraziatissimo condannato da lavorare, riesce mai ad abbandonare il sottotitolaggio. Del resto l’hanno dimostrato moltissimi film, serie tv e musical: non si sfugge al proprio destino di grandezza. Once you’re a subber…

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Pubblicato il: 21 marzo 2015

Argomenti: Cultura, Tech

Visto da: 2152 persone

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3 risposte a: Il subber: un eroe dei nostri tempi

  1. avatar Pietro scrive:

    Bellissimo articolo! Ahimè io ho sottotitolato per un annetto ma poi ho dovuto mollare! Mi è dispiaciuto infinitamente ma… chissà che in futuro… :)

  2. avatar Birtieddu scrive:

    Complimenti! Articolo bello e irriverente al punto giusto!

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