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“L’uomo che”, se il teatro va all’ospedale

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In scena da martedì 24 a sabato 28 febbraio, lo spettacolo tratto da “L’Homme qui” di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne in una cornice del tutto particolare: l’ex 4° Chirurgico dell’ospedale Santa Chiara


Uno spazio insolito, l’ex 4° Chirurgico dell’Ospedale di Santa Chiara, e uno studio partito dal testo L’Homme qui di Peter Brook e Marie-Hélène Estienne, tratto a sua volta dal libro del neurologo Oliver Sacks L’uomo che scambiò sua moglie per un cappello. L’impegno convinto e appassionato di tre docenti ‘storici’ di Fare Teatro – Cristina Lazzari, Luca Biagiotti e Franco Farina – e di un pool di ex allievi della compagnia, una rete di collaborazioni importanti come quella con il Corso di laurea magistrale in traduzione letterarie e saggistica del Dipartimento di Filologia letteratura e linguistica e con l’Azienda ospedaliera pisana. Questi i punti di forza di un piccolo grande evento targato Fare Teatro, L’Uomo che, in scena da martedì 24 a sabato 28 febbraio nell’edificio 19D dell’ospedale S. Chiara.

Il testo – che è stato tradotto dal francese da studenti del corso di laurea magistrale traduzione letterarie e saggistica, coordinati dalla profesoressa Barbara Sommovigo – racconta “del mistero di un mondo a noi sconosciuto, quello dei funzionamenti della mente, e di ‘eroi’ che, a causa delle patologie neurologiche raccontate da Oliver Sacks, si trovano ogni giorno a dover decifrare i modi incredibili per poter continuare a vivere”. Oliver Sacks è un neurologo, che dal suo mentore Alexander Luria ha ereditato la passione per la narrazione di storie, che uniscono al rigore dello studio scientifico il dramma, la sensibilità, la struttura del romanzo.  Questo amore per la narrazione riesce a svelare tutta l’umana compassione che Sacks mostra verso i pazienti che narra, nei loro abissi e nel loro straordinario coraggio con il quale li affrontano.

“Particolarmente adatta la scelta della cornice dell’ospedale di Santa Chiara – si legge nel libretto – per presentare una performance che va a toccare gli argomenti più profondi della psiche umana, serviva un luogo altrettanto adatto, un luogo deputato alla cura, che invitasse a domandarsi: “chi siamo noi? Come facciamo a definirci ‘normali’ oppure ‘sani’? Come faccio a mettermi in relazione con chi non capisco? Come faccio a chiedere aiuto e cosa vuol dire aiutare/prendersi cura?”

A raccontarci questo e altro in scena Denise Adamo, Giulia Bargagna, Marta Bettini, Edoardo Biancalana, Cecilia Casini, Andrea Console, Francesco Chiofalo, Eugenio Fortunato,Rachele Mazzali, Nicolas Micheletti, Francesco Orazini, Anna Romani, Mattia Sedda,  Nico Tedeschi,Beatrice Tizzano, Flaminia Vannozzi, Filippo Velli, Salvatore Zappia.

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Pubblicato il: 21 febbraio 2015

Argomenti: Cultura, Pisa, Teatro

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