Il Presidente dell’assemblea regionale di SEL Toscana risponde all’appello degli intellettuali pisani a sostegno del Sindaco e contro la scelta di uscire dalla maggioranza 

La macchina da guerra del PD, come da prassi, si è messa in moto per intorbidire le acque, per fare in modo che la città perda di vista la ragione per cui Dario Danti si è dimesso da assessore e SEL ha deciso di uscire dalla maggioranza: la privatizzazione dell’aeroporto, avvenuta attraverso una sequenza di mosse (dalla vendita delle azioni regionali al voto favorevole alla fusione) decise ed  imposte in casa PD – non senza lacerazioni -, con una ciliegina finale: la lettera – annuncio del ministro Lupi del NCD non suffragata da nessuna copertura giuridico-amministrativa (ed immediatamente smentita dalla Commissione Europea).

Spiace che alcuni intellettuali e professionisti abbiano sottoscritto un appello in cui scrivono “Sel esce dalla maggioranza  per questioni che hanno poco a che fare con le competenze del Comune di Pisa”; devo intendere, per caso, che la questione aeroportuale non è competenza del Comune? E parlano, con una carica di aggressività inusuale per il loro “rango”, di “ambizioni personali”, “trampolini di lancio”, “ personalismi fatti prevalere sull’interesse della comunità”, quando è da giorni nota una dichiarazione chiara e netta di Dario Danti (“non mi candido alle regionali nemmeno se me lo chiede Vendola”).

Voglio ricordare che parecchi di questi firmatari il 10 giugno scorso avevano sottoscritto, sempre su richiesta del sindaco, un altro appello di cui forse non  hanno più memoria, di tutt’altro tono e contenuto, in cui, criticando la fusione di Sat e AdF, si erano dichiarati contrari al  ricorso a massicci finanziamenti pubblici per ”realizzare la nuova pista di 2.400 metri a Peretola” chiedendosi se invece non fosse ”meglio impiegare questo denaro di tutti i cittadini per potenziare il collegamento ferroviario fra Firenze e Pisa”. In sostanza dicendo le cose che dice da sempre SEL. Cos’è cambiato da giugno ad oggi?

Non capisco, poi, cosa significhi  ipotizzare le elezioni anticipate e pretendere il bisogno della città di essere amministrata.
In Consiglio comunale c’è sempre una maggioranza che può governare senza Sel; se il Pd, per beghe e divisioni  interne non riesce a mantenere compatta la  maggioranza che ha voluto la fusione di Sat e AdF, la colpa non può essere  di SEL.
Spero sia chiaro a tutti che le decisioni assunte per assecondare la megalomania fiorentina del presidente del consiglio mettono a serio rischio la più importante infrastruttura pisana (2400 dipendenti tra diretti e indotto).

Di questo noi di Sel stiamo parlando con i pisani. Sapendo che a breve dovrà partire un complesso confronto con la città sulle serie difficoltà a governare il Comune a causa delle micidiali e liberiste politiche renziane, i cui primi gravi effetti si stanno già manifestando  in settori fondamentali per la vita dei cittadini, come la sanità, il trasporto pubblico locale, l’istruzione.

Carlo Scaramuzzino
Presidente Assemblea Regionale di SEL Toscana