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SEL: “Il Comune voti no alla fusione degli aeroporti”

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Simonetta Ghezzani, capogruppo di Sinistra Ecologia e Libertà in consiglio comunale, chiede al Comune di Pisa di votare contro la fusione delle due società di gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze


ghezzaniLa questione SAT è giunta al capolinea e oggi tocchiamo con mano cosa significa la privatizzazione dell’aeroporto.
Con una forte accelerazione Roberto Naldi, presidente di Corporación America, porta nelle assemblee soci prima di ADF e poi di SAT, il prossimo 10 febbraio, la questione della fusione dei due aeroporti in un sistema che vedrà l’incorporazione di ADF in SAT senza che vi siano assicurazioni sulle condizioni di fattibilità del master plan di Peretola, che come è noto prevede, anche in contrasto con gli atti di programmazione regionale, una pista di 2400 metri.

In vista dell’assemblea dei soci di SAT, Sinistra Ecologia e Libertà ribadisce la condanna verso l’operazione di privatizzazione dell’azienda di gestione dell’aeroporto di Pisa e mette in guardia i soci di parte pubblica, a partire dal Comune di Pisa, sulla pericolosità della operazione di fusione. E questo per due ordini di motivi, di natura politica e di carattere economico finanziario.

Un’operazione pericolosa sia per motivi politici che economici

Sul piano politico, ci chiediamo come si possa diventare, pur in minoranza, soggetti attivi dentro un programma che vede nello sviluppo della pista di Peretola un obiettivo strategico da perseguire con determinazione. Un’operazione che assorbe ingenti risorse pubbliche, mentre di altro il territorio avrebbe bisogno, anche solo nel campo della mobilità e del trasporto pubblico locale; mette in crisi l’ecosistema della piana, aprendo la stagione di un’altra grande opera dal destino incerto, visti i gravi problemi di carattere idraulico che la costruzione della pista comporterebbe; va contro la volontà dei comuni della piana, e della stessa università di Firenze che si sono rivolti al TAR per bloccare questa opera.

Sul piano economico e finanziario perché il master plan di ADF, come rilevato dallo stesso sindaco, è basato su promesse di finanziamento pubblico non suffragate dai fatti, se non il clima di campagna elettorale per le regionali. Gli investimenti previsti su Firenze ammontano a circa 350 milioni. Sicuri sono i 50 milioni stanziati dal governo tramite lo Sblocca Italia e i 100 milioni che Corporación America ha dichiarato di voler investire. Rimangono da coprire oltre 100 milioni che noi non possiamo né vogliamo chiedere al governo, perché crediamo che le borse dello stato non possano stare nelle mani dell’esecutivo ma dentro percorsi di programmazione democratica dello sviluppo del territorio.

La nuova società prospettata dal proprietario, la Toscana Aeroporti, nasce quindi con un buco da coprire: quanto e quale sarà il livello di indebitamento al quale ci esponiamo? Come saranno comunque garantiti gli investimenti previsti dal master plan di SAT?

Quanto e quale sarà il livello di indebitamento al quale ci esponiamo? Come saranno comunque garantiti gli investimenti previsti dal master plan di SAT?

Cogliamo l’occasione per segnalare un nodo critico: in questo percorso di fusione viene stabilito un rapporto di concambio tra il valore delle azioni di SAT e quello delle azioni di ADF; ma ancora una volta la prefigurazione di un piano in gran parte non fondato su dati economici certi gonfia il valore delle azioni di ADF non mettendo in condizione le due società di concorrere in modo equo alla costruzione del nuovo assetto societario.
Sappiamo che l’alternativa alla fusione non è vantaggiosa: Naldi ha prospettato, anche per costringere la scelta nel solco della fusione, una holding privata nel quale i settori strategici verranno saldamente ed esclusivamente gestiti da Corporación America lasciando alle due società aspetti marginali della governance.

Tuttavia non sempre si più scegliere il meglio, anzi in questo caso ci sembra che la battaglia sia per il contenimento del danno. In primo luogo mantenendo con la città un rapporto di trasparente presa di posizione e di difesa degli interessi del territorio. In maniera articolata una richiesta di chiarezza sul quadro economico era stata avanzata nel mese di dicembre dai soci di maggioranza pubblica a Corporación America e in questo senso un ordine del giorno era stato approvato dal consiglio comunale lo scorso 11 dicembre.

In questo documento, oltre a ribadire la contrarietà rispetto al passaggio delle azioni da parte pubblica a parte privata, il Consiglio chiedeva rassicurazioni su elementi strategici per lo sviluppo dello scalo pisano a partire da certezze sul quadro occupazionale.

A quelle domande non ci pare sia stata risposta. E le dichiarazioni di oggi del ministro Lupi ci sembrano mere promesse elettorali. Per questo Sinistra Ecologia e Libertà considera necessario che nel corso dell’assemblea dei soci SAT di martedì 10, il Comune di Pisa voti contro la fusione delle due società aeroportuali. SEL esprime l’auspicio che la Provincia, la Fondazione Pisa e la Camera di Commercio possano sostenere tale posizione e quindi bloccare l’operazione.

Simonetta Ghezzani

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Pubblicato il: 9 febbraio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

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