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Iniziano i licenziamenti alla Città del Teatro. Lunedì indetto uno sciopero

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La Fondazione Sipario onlus ha dato il via all’operazione, Cigl, Cisl e Cobas accusano: “Non si è voluto discutere di un risanamento che non passasse dai licenziamenti”


Va avanti la strada della riduzione della spesa per la Fondazione Sipario onlus ed i licenziamenti hanno inizio. Così come annunciato il risanamento dei conti passerà attraverso una riduzione di personale, che porterà a un contenimento della spesa di 90 mila euro.
Ma i sindacati non ci stanno e per lunedì, Cigl, Cisl e Cobas hanno indietro uno sciopero a La Città del Teatro.

“Il consiglio d’amministrazione – dicono i sindacati con una nota congiunta – ha rotto gli indugi e ha deciso di partire con i licenziamenti interrompendo, così, ogni possibile trattativa per evitare i licenziamenti e salvare il futuro del teatro”.

Il presidente del consiglio di amministrazione Michelangelo Betti ha comunicato ai sindacati di aver “liquidato gli stipendi di dicembre (che sarebbero dovuti andare in pagamento il 10 gennaio). Questo pagamento è però arrivato solo grazie all’anticipo bancario del contributo straordinario ricevuto dalla Regione Toscana a fine 2014 e non per l’erogazione del finanziamento bancario”.
Ad essersi creata è una situazione di stallo dice Betti che non garantisce “per il 10 febbraio l’erogazione degli stipendi. Di certo non è però pensabile rinviare a data da destinarsi l’opera di risanamento dei conti della Fondazione Sipario Toscana Onlus. L’operazione di risanamento è necessaria per avere la liquidità necessaria al pagamento degli stipendi, per la prosecuzione dell’attività e per far maturare le date necessarie al riconoscimento della Fondazione come Teatro di rilevante interesse culturale.
In base a tutte queste considerazioni il Consiglio di amministrazione ha stabilito di andare avanti nell’attuazione del piano di revisione della spesa presentato il 27 gennaio”.

I sindacati ricordano però che la delibera votata dalla maggioranza del Consiglio Comunale, a cui nei giorni scorsi su cui il cda si rifà, “presentava due piani di risanamento: no con il contributo di 90 mila euro e uno senza. Il CdA non ha mai voluto affrontare un discussione sul risanamento senza il contributo di 90 mila euro derivato solo ed esclusivamente dal taglio del personale”.

“Con insistenza – proseguono i sindacati – abbiamo chiesto più volte i bilanci e l’apertura di un tavolo tecnico per elaborare un piano di risanamento che non passasse attraverso i licenziamenti ma arrivasse ad un risparmio attraverso la riqualificazione del personale, la revisione della spesa e la sospensione di alcune indennità”.

“Ricordiamo al Sindaco di Cascina Alessio Antonelli – concludono – l’impegno preso di fronte ai lavoratori poco prima del Consiglio Comunale del 19 dicembre scorso. Voleva forse illudere i lavoratori e fargli passare un tranquillo Natale?”.

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Pubblicato il: 7 febbraio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro, La Piana

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