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Consiglio comunale sulla fusione: PD a brandelli e il sindaco ottiene il sì con i voti di Forza Italia

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Martedì prossimo l’assemblea dei soci di Sat si esprimerà sul progetto di fusione con la società di Firenze. Il consiglio comunale vota un documento a favore, con una maggioranza in seria difficoltà


Il consiglio comunale ha approvato a maggioranza, con i voti di Forza Italia, un ordine del giorno con cui si dà il via libera alla fusione fra Sat e Adf, le società di gestione degli aeroporti di Pisa e Firenze, a patto che il governo fornisca garanzie sui finanziamenti pubblici per gli investimenti sullo scalo di Peretola.

La seduta di ieri è stata caratterizzata dall’ampia assenza di molti consiglieri del PD, ufficialmente colpiti tutti dall’influenza ma stando ai rumors di corridoio, qualcuno con la febbre da opportunità politica, con il sindaco Filippeschi che si è trovato costretto a ricorrere anche ai voti di Forza Italia per non perdere la maggioranza in consiglio.

L’argomento all’ordine del giorno era appunto la posizione da portare all’assemblea dei soci che si terrà il prossimo 10 febbraio. In un primo momento il sindaco si è detto “già coperto dall’ordine del giorno approvato all’unanimità dal consiglio a dicembre”, non mostrandosi preoccupato dalle tante assenze e dai malumori espressi da alcuni consiglieri del suo partito.

consiglio_comPartito, il PD, che non ha mai preso la parola durante il lunghissimo dibattito che si è protratto fino a tarda serata, lasciando al Sindaco e agli advisor di MRB le considerazioni su questa importante operazione.
Ed è stato lo stesso sindaco, quasi alle 21, a presentare un ordine del giorno. Nelle ore precedenti era stato tutta una sequenza di “sì, no, forse” proprio rispetto alla presentazione di un documento. Dai 7 consiglieri del PD del primo pomeriggio, intorno alle 19 sono diventati 9 con la chiamata d’urgenza per fare “volume” di due consiglieri evidentemente in preda al virus, che hanno portato un soccorso sottile e solo numerico perché l’assenza di interventi ha mostrato tutta la difficoltà del PD pisano a presentare una posizione unica.

“Non intervenite perché dovreste intervenire tutti, visto che la pensate tutti diversamente”, hanno ironizzato diversi consiglieri di opposizione. E proprio dai banchi dell’opposizione sono arrivate le critiche più dure a questa operazione, non tanto dal punto di vista tecnico ma proprio sull’assenza della politica. “Vi è sfuggita la situazione di mano”, ha detto la consigliera Elisabetta Zuccaro (M5S); “una decisione imposta e una maggioranza che non dice alla città quali sono i rischi di questa fusione”, sono state le parole di Gino Logli (Forza Italia), che diversamente dal suo partito ha votato contro l’ordine del giorno della maggioranza.

noi_adesso_pisaCarte alla mano Ciccio Auletta (Ucic) ha sollevato grossi dubbi sulla legittimità del finanziamento da parte del governo del 50% degli investimenti necessari per Peretola: “Dove sta scritto che ADF ne ha diritto? Dagli atti in nostro possesso sembra una semplice autocertificazione, una tautologia senza valore”. E Diego Petrucci (Noi Adesso Pis@), fortemente contrario alla fusione ha definito questa vicenda “una questione esclusivamente politica e di regolamento di conti tutto interno al PD. Speravamo – ha aggiunto – che il sindaco si impegnasse politicamente contro al finanziamento pubblico per Peretola,  non il contrario”.

Sta di fatto che alla fine i tre ordini del giorno presentati dalle opposizioni – quello dell’NCD e M5S per un no secco alla fusione, e quelli di Ucic e Noi Adesso Pis@ – sono stati bocciati, mentre è passato quello della maggioranza. Nel suo intervento Filippeschi ha anche fatto trapelare l’ipotesi di uno slittamento del voto all’assemblea dei soci: “Si può anche discutere se si può decidere o meno in questa situazione di incertezza”, ha detto, e da qui a martedì è difficile che il governo firmi uno stanziamento di tale portata.

Ma ormai i soci pubblici sono soci di minoranza e se anche il sindaco chiedesse di rimandare la decisione la strada è segnata. E con una prima dimostrazione: ieri è stato emesso il primo comunicato congiunto delle due società, in cui hanno presentato i complessivi dati di traffico del mese di gennaio. Il sistema aeroportuale toscano è nato, anche senza la politica pisana.

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Pubblicato il: 6 febbraio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa, Politica

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