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The Imagination Game

AlanBenedict

Il film è un invito al un gioco. E qualcosa bolle in pentola al Museo degli Strumenti per il Calcolo. Intanto qui trovate un quesito a cui rispondere


di Giovanni A. Cignoni

Prima di scrivere ho contato fino a 10, forse anche qualcosa di più. Ed è stato saggio.

Film, libri etc. “ispirati a fatti realmente accaduti” scatenano a caldo brutte reazioni in chi conosce e studia i fatti e, magari, tribola affinché siano raccontati proprio come sono realmente accaduti.

The Imitation Game è un frullato di fatti veri, un po’ semplificati, un po’ esagerati, spesso adattati alla trama o stereotipizzati, infine ben confezionati in un classico filmone da Oscar. Giudicando dai risultati al botteghino, dalle nomination ricevute, e in ultima analisi dalle facce generalmente soddisfatte delle persone che escono dal cinema, bisogna rispettosamente riconoscere che sceneggiatori, regista e attori hanno fatto bene il loro mestiere. Non solo.

Cosa è frutto dell’immaginazione, come andarono le cose nella realtà?

È da apprezzare la densità di dettagli che hanno usato per costruire la loro storia. Sono usati con licenza, in qualche caso anche con quella leggerezza che si deve poi affidare alla sospensione del dubbio. Però se ne possono cogliere proprio tanti: un bel lavoro di documentazione e di incastro. Che infine porta al motivo per cui, dopo aver contato, il giudizio è una faccina decisamente felice.

The Imitation Game è un invito a un gioco: cosa nel film è frutto dell’immaginazione e come invece andarono le cose nella realtà? Se questa domanda è passata per la testa dello spettatore e lo ha incuriosito un po’, beh, allora chi per mestiere racconta la storia ha appena ricevuto da chi per mestiere fa film uno spettacolare assist.

Cosa c’è che non va nella foto di copertina?

Giocare subito però inevitabilmente rovinerebbe la visione del film che è ancora nelle sale. Perciò dovrete pazientare ancora un po’, ma al Museo degli Strumenti per il Calcolo la pentola bolle.

È anche una faccenda di scaramanzia. Ai Golden Globe The Imitation Game aveva cinque nomination, ma non ha preso niente. Agli Academy ne ha otto: aspettiamo il 22 febbraio e tifiamo per Cumberbatch & C.

Nel frattempo, per non lasciarvi proprio a bocca asciutta e per continuare a ragionare su realtà storica e licenze più o meno lecite, cosa c’è che non va nella foto di copertina?
Il gioco continua sulla pagina FB del Museo.

Gli altri articoli della serie “Quattro chiacchiere sul calcolo, senza fare conti”

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Pubblicato il: 25 gennaio 2015

Argomenti: Cultura-Tech

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