MENU

Aeroporto, a febbraio la fusione con Firenze. Gli appelli del fronte del no

galilei

Noi adesso Pisa@, Comitato Piccoli Azionisti SAT, insieme agli Amici di Pisa e alla Compagnia di Calci rivolgono un appello al sindaco e agli azionisti affinché il 10 febbraio si esprimano in modo contrario


Ancora pochi giorni e la fusione fra gli aeroporti di Pisa e Firenze diventerà realtà. Il 10 febbraio si terrò infatti l’assemblea dei soci di SAT che dovrà votare il via libera alla fusione con AdF.

A lanciare un ultimo appello per evitare l’unione delle due società di gestione Noi adesso Pisa@ e il Comitato Piccoli Azionisti SAT, insieme agli Amici di Pisa e alla Compagnia di Calci.

“All’assemblea del 10 febbraio – dice Diego Petrucci, capogruppo di Noi adesso Pis@ – sarà presente Filippeschi, nella sua duplice veste di Sindaco e di Presidente della Provincia di Pisa. Pensiamo che esprimerà voto favorevole alla fusione, ma vogliamo comunque rivolgergli un appello affinché invece voti no. Perché questa fusione è contro non solo agli interessi di Pisa ma anche a quelli di tutti i contribuenti italiani. Che senso ha spendere soldi pubblici per due aeroporti che si trovano a 70 chilometri di distanza l’uno dall’altro?”.

Presenti alla IV commissione consigliare del 21 gennaio, in cui Marco Filippeschi “ha illustrato il report di valutazione della solidità del progetto di fusione’ redatto, su richiesta del Comune di Pisa, dalla Società Bompani – spiega il Comitato Piccoli Azionisti SAT – insieme agli Amici di Pisa e alla Compagnia di Calci confermiamo il giudizio contrario alla convenienza, per Pisa e gli azionisti pisani, della fusione tra le due società”.

Una contrarietà spiegano le tre realtà dovuta al fatto che “SAT è già ben posizionata sul mercato, per favorevole posizione geografica, sinergia con Aeronautica militare ed effetti di autofinanziamenti pregressi, mentre AdF necessita di consistenti finanziamenti (anche pubblici, peraltro non interamente stanziati) per acquisire competitività”.

“La fusione – sostengono – risulta dunque conveniente solo per ADF e molto rischiosa per Pisa, perché, in mancanza di finanziamenti, i proventi pisani potrebbero essere destinati alla realizzazione delle infrastrutture del Vespucci (o a coprirne le eventuali perdite, quantomeno nel periodo della realizzazione dei lavori). In ogni caso, accettando la fusione, gli azionisti di SAT sarebbero obbligati a sottoscrivere il raddoppio del capitale sociale, per non perdere importanza nella nuova società”.

Da qui l’invito ai soci pubblici pisani e gli azionisti privati a votare compatti contro la fusione, e l’appello a tutti i piccoli azionisti a partecipare alla assemblea di SAT del 10 febbraio.

Download PDF

Scritto da:

Pubblicato il: 23 gennaio 2015

Argomenti: Economia-Lavoro, Pisa

Visto da: 767 persone

, , , , , , , , ,

Post relativi

Lascia una risposta

L'indirizzo email non verrà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Ricevi paginaQ per email

Ciao!
Iscriviti alla newsletter di Pagina Q
Se lo farai ci aiuterai a far vivere l’informazione nella nostra città e riceverai la versione mail del quotidiano.
Naturalmente non cederemo a nessuno il tuo indirizzo e potrai sempre annullare la tua iscrizione con un semplice click sul link che troverai in ogni nostra mail.