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“Caro presidente, grazie e buon riposo”. Filippeschi scrive a Napolitano

filippeschi

Caro Presidente,
voglio ringraziarti di cuore, a nome della Città di Pisa e della comunità provinciale per quanto hai fatto e per l’esempio che ci hai dato nei nove anni nei quali hai rivestito la suprema carica del nostro Stato, custode della Costituzione.

Gli anni della tua presidenza sono stati difficili, tormentati, in uno scenario globale di radicale crisi, anche a causa del fallimento di un’economia che ha perso motivazioni di utilità ed equità sociale e i fini di un’etica delle responsabilità.

Un mondo privo di equilibri, che ha visto l’estendersi di conflitti, di insidie diffuse alla tolleranza e alla pace, con la fatica sempre più evidente delle istituzioni di governo sovranazionali a poter svolgere il loro compito essenziale.

Così la tua presidenza ci ha rappresentato essendo una certezza autorevole per ogni interlocutore, tanto più di fronte alla difficoltà dell’Unione Europea e a quelle specifiche e sempre più pesanti dell’Italia. Agli italiani hai restituito un senso di comune appartenenza di fronte alle fratture reali e alle volontà strumentali di divisione del nostro paese, continuando lo sforzo del tuo predecessore, viaggiando senza risparmio e seminando nell’occasione delle celebrazioni del 150mo dell’Unità. Ricordo la tua visita a Pisa, l’inaugurazione del Corso principale della Città, del recupero della Domus Mazziniana, l’incontro con gli studenti e quello in Sapienza, con l’Università. Ricordo la precedente visita alla Scuola Normale Superiore e l’appello accorato in favore dei giovani, dell’impegno dei governi per l’alta formazione e per la ricerca, della serietà degli studi e nel lavoro.

Hai cercato di rappresentare quanto di buono e di alto sa dare l’Italia: le nostre eccellenze e il coraggio di tanti servitori dello Stato. L’esempio di uomini e donne e di istituzioni che svolgono bene la loro missione. Il valore di parole semplici e impegnative, di un richiamo costante ai principii costituzionali, a valori e alla cultura di fronte alle scorciatoie furbesche, all’approssimazione incolta e al disimpegno.

Hai sostenuto, con sacrificio personale, dando la tua disponibilità per un secondo mandato, la volontà di riformare le istituzioni, che si è rivelata tardivamente e perciò è ancor più urgente realizzare, mettendo, e oggi lasciando, il Parlamento e le forze politiche di fronte alle loro responsabilità.

Da sindaco ricordo la sensibilità che hai avuto nel riconoscere l’impegno sempre più difficile degli amministratori locali, stimolandoci anche a cambiare le istituzioni di base della nostra democrazia e ad essere concreti e virtuosi.

Sono certo che come Presidente emerito e come cittadino che ha dato la vita, la sua intelligenza e la sua cultura a un’idea forte della politica e dell’impegno pubblico ci sarai ancora vicino.

Buon riposo, tanto meritato, caro Presidente.
Con un forte abbraccio,

Marco Filippeschi, Sindaco di Pisa

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Pubblicato il: 14 gennaio 2015

Argomenti: Pisa, Politica

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