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InQuadriamo il diritto I regali di Natale e la fredda definizione giuridica: non sono doni

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Cari Lettori,
siamo ormai arrivati alla vigilia di Natale, e InQuadriamo il diritto vi fa compagnia anche oggi, mentre siete alle prese con i preparativi per il cenone e con gli ultimi (o i primi?!) regalini da fare … già, i regali di Natale … vi siete mai domandati che cosa sono, giuridicamente parlando, i regali di Natale? Beh, mi auguro proprio di no, sarebbe davvero strano se, comprando un libro per il vostro miglior amico o un profumo per vostra sorella, vi fosse mai capitato di pensare a come qualificare giuridicamente questo gesto! La magia del Natale sta in tantissime piccole cose, dalle faccine dei bimbi un po’ impaurite e un po’ curiose davanti a Babbo Natale alla soddisfazione di trovare il regalo perfetto, dal profumo del piatto che la mamma cucina sempre la sera della vigilia ai milioni di colori degli addobbi che riempiono le case, e in tutto questo fortunatamente il diritto non ha mai trovato posto!!

Vi siete mai domandati che cosa sono, giuridicamente parlando, i regali di Natale?

Tuttavia, oggi la mia piccola rubrica esce proprio il giorno della vigilia, ed io non ho avuto scelta: ho dovuto cercare un argomento che fosse il più “natalizio” possibile, e la qualificazione giuridica dei regali di Natale è davvero l’unica cosa vagamente natalizia che mi sia venuta in mente! Quindi, dopo questa piccola premessa che sa tanto di excusatio non petita, veniamo a noi … cosa sono i regali di Natale dal punto di vista giuridico?

Chi fa un regalo di Natale non lo fa perché liberamente vuole arricchire l’altro senza ricevere nulla in cambio, ma lo fa solo e soltanto perché desidera adeguarsi ad un costume sociale

I regali di Natale (ma anche i regali fatti per compleanni, ricorrenze, lauree ecc.) sono solitamente considerati delle “liberalità d’uso”, ossia delle elargizioni gratuite che si fanno per conformarsi a usanze comuni o a costumi sociali. Gli studiosi del diritto ritengono, infatti, che i regali di Natale non siano delle vere e proprie donazioni perché in chi li fa mancherebbe l’animus donandi, ossia la volontà di arricchire la controparte senza ricevere alcunché in cambio. In altri termini, secondo questa interpretazione, chi fa un regalo di Natale non lo fa perché liberamente vuole arricchire l’altro senza ricevere nulla in cambio, ma lo fa solo e soltanto perché desidera adeguarsi ad un costume sociale, ad una convenzione sociale ben determinata. Nei regali di Natale lo “spirito libero del donare” (tipico delle donazioni) non ci sarebbe, i regali di Natale si farebbero solo perché “si devono fare”, solo perché ce lo imporrebbe il costume sociale.

Questo è quello che dice il diritto.

Io però non sono affatto d’accordo. Forse un tempo le persone facevano i regali di Natale solo perché così imponevano i costumi. Ma oggi non credo che le cose stiano proprio così. Con la crisi che ci ha lasciato in tasca poco o nulla, con il lavoro che, quando c’è, è sempre frenetico e non ci lascia mai un attimo di respiro, con i problemi che tutti noi ogni giorno dobbiamo affrontare, credo che le cose siano mutate profondamente. Oggi non si vedono più famiglie cariche di pacchi e pacchetti per la zia Rosina, per il cugino Giuseppe, per la bisnonna Abelarda, per la vicina di casa Maria e per il panettiere Giancarlo. Oggi i regali sono sempre meno, e sempre meno costosi.

Ma forse questo è un bene, anzi, sicuramente è un bene. Oggi i regali di Natale si fanno solo a determinate persone, si fanno solo a chi vogliamo bene,  solo a quelli che sono davvero nostri amici. Se spendiamo tempo e denaro per fare un regalo, lo facciamo per chi davvero si è meritato un posto nel nostro cuore e nei nostri pensieri. Lo scegliamo con cura, pensiamo a chi deve riceverlo, proviamo a trovare qualcosa di utile e, perché no, anche di economico. Credo che sia così, spero che sia così. Voglio pensare che oggi i regali di Natale, o almeno la maggior parte di essi, si facciano davvero con il cuore. Voglio pensare che quelli di voi che devono ancora fare qualche ultimo pensierino lo facciano davvero pensando a questa parola: “pensierino”. Ti ho pensato, ti voglio bene, per me sei speciale ed importante, e ora che siamo a Natale te lo dico con questo piccolo pacchettino. Possiamo ancora permetterci di fare i regali di Natale solo perché così ci impone una tradizione? No. Non possiamo e sicuramente non dobbiamo. I regali (e non solo quelli di Natale) si fanno perché si vogliono fare, non perché si devono fare.

Voglio sperare che la magia del Natale sappia resistere a chi vorrebbe farla sparire in un freddo ed asettico “do ut des”

Ecco, il mio pensiero natalizio è questo. I regali di Natale non possono essere più considerati delle “liberalità d’uso”, fatte perché così impongono gli usi e la tradizione Forse lo erano in passato, e forse lo sono ancora per qualcuno. Ma per la maggior parte di noi i regali di Natale sono delle vere e proprie donazioni (sicuramente di modico valore, visti i tempi che corrono!) perché sono fatti con lo “spirito del donare”, ossia con la volontà di arricchire l’altro senza ricevere nulla in cambio. Del resto, se manca lo “spirito del donare” manca anche lo “spirito del Natale”, ed è tutto molto più triste. Dal punto di vista giuridico ciò che dico sarà forse un’eresia. Anzi, è sicuramente un’eresia. Ma siamo a Natale, e voglio sperare che la magia del Natale sappia resistere a chi vorrebbe farla sparire in un freddo ed asettico “do ut des”. Voglio sperare che ci sia ancora qualcuno che fa i regali di Natale non perché li deve fare ma perché li vuole fare. Io di regali quest’anno ne ho fatti davvero pochini, ma quei pochi che ho fatto sono per persone speciali, e sono stati fatti con il cuore.

Il mio augurio per questa notte magica è che possiate ancora emozionare ed emozionarvi con un regalo scelto e pensato proprio per chi lo riceve, con un regalo fatto con il cuore, e solo con quello.

Buon Natale a tutti voi,
Francesca Bonaccorsi

 

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Scritto da:

Pubblicato il: 24 dicembre 2014

Argomenti: InQuadriamo il diritto, Quaderni

Visto da: 1655 persone

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2 risposte a: InQuadriamo il diritto I regali di Natale e la fredda definizione giuridica: non sono doni

  1. avatar Roberto scrive:

    Gentile Dottoressa
    un tempo quando si riceveva un regalo si diceva” basta il pensiero!”
    penso che in queste semplici parole ci sia racchiuso tutto.
    Le auguro Buone Feste

  2. avatar Francesco scrive:

    “con un regalo fatto con il cuore, e solo con quello.”, questo dovrebbe essere lo spirito, se poi lo fai il regalo anche a chi non se l’aspetta, la risposta in cambio è un bel abbraccio e sorriso sincero, che è il più bel regalo. Grazie all’avvocatessa per questo pertinente pezzo, che ho girato su google+: spero che la redazione non mi “bacchetti” per questo.

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