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Polo blindato per il Ministro Poletti, 200 persone lo contestano. Sala piena all’iniziativa del PD

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Circa 200 persone hanno contestato il ministro del lavoro Giuliano Poletti, intervenuto ieri sera (giovedì 18 dicembre) al Polo Tecnologico di Navacchio dove si è tenuta un’iniziativa organizzata dal PD Toscana sul Jobs Act.

Tra i manifestanti i sindacati di base Cobas e Usb, il movimento Exploit, l’opposizione in Cgil, alcuni lavoratori della Piaggio e i dipendenti della provincia, già impegnati in una giornata di mobilitazione.

L’imponente servizio d’ordine disposto per l’occasione ha impedito ai manifestanti l’accesso alla sala dove si teneva l’incontro; lo stesso ministro Poletti è stato fatto entrare dal retro evitando così qualsiasi contatto con i manifestanti. Un polo blindato quello di ieri sera, che ha visto la partecipazione di circa 200 persone all’iniziativa del PD.

Laconico il commento del ministro sulle contestazioni, rivolte non solo al provvedimento ma anche alle vicende giudiziarie che coinvolgono Roma e in particolare alla presenza del ministro nella ormai celebre foto con i principali indagati nell’inchiesta. “Poletti la coop sei tu”, e “Aggiungi un posto a tavola che c’è un mafioso in più” gli slogan, oltre a quelli diretti alla stessa legge sul lavoro: “No Jobs Act perché i diritti non restino un desiderio”.

“Credo che sia normale che i manifestanti organizzino le loro proteste, quando questo avviene dentro le regole, sta nelle condizioni della vita democratica”, è stato il laconico commento del ministro.

Quanto al reddito di cittadinanza, assente dal provvedimento e su cui i manifestanti chiedevano spiegazioni, Poletti ha detto che il governo “ha cominciato ad attivare all’interno della legge delega il tema del salario minimo. Il tema del reddito di cittadinanza – ha aggiunto – va affrontato tramite una prima garanzia per i lavoratori, in modo che abbiano un trattamento salariale minimo. Non è ancora il reddito di cittadinanza ma si tratta di un primo passo”.

poletti_parriniAll’iniziativa del PD hanno preso parte che il segretario regionale del partito Dario Parrini, il segretario provinciale Francesco Nocchi, il presidente del Polo Andrea Di Benedetto, il responsabile organizzazione del PD Toscana Antonio Mazzeo, alcuni imprenditori locali e il sindaco di Cascina Alessio Antonelli. Quest’ultimo ha aperto la serata ricordando la situazione del patrimonio immobiliare delle province, in cui ricade lo stesso Polo Tecnologico, “luogo del fare e del lavorare, reso possibile grazie all’impegno della provincia”. Antonelli ha domandato “cosa ne sarà di questo patrimonio, visto che l’abolizione delle province ha creato una situazione di grande incertezza sull’attribuzione di questi beni e della loro gestione”.

A margine dell’iniziativa il ministro del lavoro con il segretario regionale Pd Dario Parrini, il responsabile organizzazione Antonio Mazzeo e il segretario pisano Francesco Nocchi, hanno incontrato una delegazione di lavoratori della Provincia di Pisa. Poletti ha riferito di avere parlato in serata con il ministro Marianna Madia e ha rassicurato che nessun lavoratore delle province perderà il posto di lavoro con l’obiettivo inoltre che la professionalità di ognuno non vada dispersa.

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Anche la Lega Nord è intervenuta alla serata, in sordina e con cartelli alla mano esposti all’ingresso. Gli esponenti leghisti, tra cui anche la consigliera comunale di Cascina Susanna Ceccardi, chiedevano le dimissioni di Poletti relativamente all’inchiesta romana. La decina di militanti della Lega, dopo essere entrata nella sala del convegno ed esposto i propri cartelli prima che iniziasse il dibattito, è stata fatta uscire dal retro per timore di contestazione da parte dei manifestanti che protestavano all’ingresso.

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Pubblicato il: 19 dicembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Politica

Visto da: 1157 persone

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3 risposte a: Polo blindato per il Ministro Poletti, 200 persone lo contestano. Sala piena all’iniziativa del PD

  1. avatar Paola scrive:

    Non una parola sul trattamento riservato a chi entrava per ascoltare il ministro, naturalmente.

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