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Sgomberata famiglia con quattro minori da terreno agricolo a Putignano

rom

Una famiglia di origini bosniache è stata sgomberata questa mattina dal luogo dove abitava, due roulotte situate in via dell’Immaginetta a Putignano. La famiglia è composta da padre, madre, una figlia di 22 anni con un bimbo piccolo e tre minori di 11, 13 e 15 anni, tutti colpiti da invalidità perché sordi e muti. Il padre, Ferid, lavora con partita Iva raccogliendo e rivendendo ferrame e metalli. I bimbi vanno a scuola, mentre la figlia di 22 anni si occupa a tempo pieno del figlio.

La storia di questa famiglia ha origini lontane: dieci anni fa comprarono il terreno agricolo da un privato per circa 10.000 euro. Nel tempo misero le roulotte e sistemarono il campo a propria abitazione, proprio a ridosso della Fi-Pi-Li. Circa due anni fa il Comune decretò che le due roulotte costituivano un abuso edilizio, perché situate in terreno agricolo, e avviò le pratiche per l’esproprio del terreno.

Anche se la cosa è stata più volte notificata alla famiglia, questa non ha cercato un alloggio in proprio, e quando l’ha fatto si è vista negare l’affitto “perché rom”, come affermano loro stessi. Nell’ultimo anno un grave episodio inoltre ha colpito la figlia 22enne. La giovane infatti ha denunciato un vicino 70enne per violenza sessuale, che sarebbe stata consumata proprio nel campo adiacente l’abitazione della famiglia. Per questa ragione a lei i servizi sociali hanno offerto la protezione in una casa famiglia, ma la ragazza per ora ha rifiutato perché vorrebbe trasferirsi altrove, dalla sorella.

Per la famiglia ora si apre un periodo di grande incertezza visto che non sanno dove andare. Il padre Ferid, lamenta la scelta della tempistica: “Visto che è da tempo che ci dovevano sgomberare avrebbero potuto farlo ad agosto, e non ora, in pieno inverno, a ridosso del Natale”. Sul posto questa mattina sono intervenuti ben 18 agenti della Polizia Municipale con 4 agenti della Polizia di Stato: un dispiegamento di forze dell’ordine davvero ingente e singolare, visto che né i genitori, né tanto meno i minori potevano in alcun modo costituire un problema di ordine pubblico tale da richiedere oltre venti agenti.

Sul posto c’era anche Simone Consani della Società della Salute, che conosce bene la situazione della famiglia: “Sulla base delle norme per l’emergenza abitativa – ha detto – siamo disposti a supportarli nella ricerca di un alloggio, anche con contributi economici, ma altri percorsi, eccetto quello di protezione per la figlia, non sono previsti”.

Quello di stamattina è il primo intervento che viene svolto su terreni, un tempo di proprietà dei rom, ora espropriati per abuso edilizio.
Sandra Capuzzi, assessore al sociale del Comune di Pisa e presidente della Società della Salute ha commentato così l’intervento: “Questa amministrazione ha preso degli impegni precisi e si è data degli obiettivi che sta rispettando. Non possiamo più permettere che ognuno si faccia le sue regole. Le differenze per noi sono un valore e non possono più essere strumentalizzate politicamente. È tempo di fare non di chiacchiere”.

“È stato un percorso burocratico complesso, ma alla fine abbiamo fatto valere le regole – ha detto il sindaco Marco Filippeschi – Sono diverse le situazioni del genere che la mia amministrazione ha trovato ma che io non ho accettato come normalità,  battendomi per superarle. Garantire il controllo del territorio è un dovere primario l’abbiamo fatto anche questa volta con rispetto per le persone ma senza cedere ai fatti compiuti e alle prepotenze. Ringrazio i cittadini di via Immaginetta e il Ctp n. 3 che non hanno mai smesso di sollecitarci chiedendo quanto giusto chiedere”.

C.C.

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Pubblicato il: 10 dicembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa, Sociale

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