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L’abuso del diritto

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Cari Lettori,
oggi con InQuadriamo il diritto parleremo di un qualcosa di cui purtroppo si parla ancora troppo poco in ambito giuridico: l’abuso del diritto.

Che cosa è l’abuso del diritto?
Per spiegarlo sarà sufficiente un banale esempio. Immaginiamo Tizio che ha emesso nei confronti di Caio dieci fatture da 100 euro ciascuna. Caio non paga nessuna di queste fatture, e diventa quindi debitore di Tizio della somma complessiva di 1.000 euro. Tizio a questo punto può agire in giudizio ed ottenere, nei confronti di Caio, un decreto ingiuntivo che gli imponga di pagare i 1.000 euro. Tecnicamente, però, Tizio potrebbe anche chiedere al Tribunale l’emissione di dieci decreti ingiuntivi distinti, ciascuno per la somma di 100 euro. Tizio non ha alcun motivo per chiedere dieci decreti ingiuntivi al posto di uno solo, perché per lui il guadagno sarà sempre lo stesso (alla fine potrà ottenere solo e soltanto quanto gli è dovuto, ossia 1.000 euro). Se lo fa, è perché in questo modo sa di danneggiare notevolmente Caio, che si troverà sommerso dai decreti ingiuntivi e sarà costretto a pagare, a titolo di spese legali, una somma dieci volte superiore a quella che avrebbe pagato se Tizio avesse chiesto un unico decreto ingiuntivo omnicomprensivo. Ebbene, secondo voi è corretto il comportamento di Tizio che, potendo chiedere un solo decreto ingiuntivo da 1.000 euro, ne chiede dieci da 100 euro ciascuno? No, il comportamento di Tizio non è corretto. Ce lo dice la giurisprudenza (soprattutto quella di Cassazione) e ce lo dice un’analisi congiunta di molte norme e di molti principi contenuti nel codice civile, nel codice di procedura civile ed in tante leggi speciali.
La condotta di Tizio, pur astrattamente conforme al diritto (dato che in astratto il diritto consente a chiunque di ottenere uno o più decreti ingiuntivi contro la medesima persona), è in realtà sostanzialmente abusiva.

L’esercizio abusivo del diritto (e, quindi, l’abuso del diritto) si ha in tutti quei casi in cui un soggetto rispetta solo formalmente il contenuto ed i limiti del proprio diritto, mentre dal punto di vista sostanziale oltrepassa questo contenuto e questi limiti “distorcendo” il diritto per scopi che non gli sono propri. L’abuso del diritto si ha, quindi, tutte le volte in cui un soggetto, agendo in modo scorretto, non trae alcun vantaggio da una determinata scelta giuridica, e compie tale scelta con il solo ed esclusivo scopo di danneggiare un’altra persona.

Nel codice civile non troverete alcuna norma che disciplina in modo univoco ed espresso l’abuso del diritto: troverete, però, tantissime norme che, a vario livello, sanzionano e “puniscono” chi utilizza il proprio diritto in modo abusivo. Un tipico esempio di abuso del diritto è contenuto nell’art. 833 del codice civile, che vieta al proprietario di compiere atti che non hanno altro scopo se non che quello di arrecare danni ad altri. Ma moltissime sono le norme che si potrebbero citare per ricostruire il concetto di abuso del diritto. Chiaramente, in assenza di una norma ad hoc, le sanzioni previste dalla legge per i comportamenti formalmente corretti ma sostanzialmente abusivi sono molteplici. Ad esempio, colui che si comporta in modo abusivo potrà essere condannato a risarcire il danno arrecato al soggetto che è stato vittima dell’abuso del diritto, oppure potrà decadere dalla possibilità di utilizzare il futuro il proprio diritto, oppure ancora potrà essere costretto a rimuovere l’opera abusiva, e così via. Ciò che fa da filo conduttore in tutte queste ipotesi è, allora, il fatto che la legge tutela il danneggiato e “colpisce” chi ha dimostrato, con la propria condotta, di utilizzare in modo distorto i diritti che gli erano stati riconosciuti.

Vi aspetto alla prossima!
Francesca Bonaccorsi

 

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Pubblicato il: 10 dicembre 2014

Argomenti: InQuadriamo il diritto, Quaderni

Visto da: 657 persone

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