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Dai quartieri popolari proteste in Comune. Zambito: “Consegneremo 76 case”

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4L’obbiettivo è partecipare alla prossima commissione ERP, in cui verranno definite le graduatorie di mobilità, e a quelle future. Per questo, i Comitati dei quartieri popolari Sant’Ermete, Cep, San Giusto e Gagno, riuniti in coordinamento, si sono costituiti formalmente in associazione.
Lo statuto è stato consegnato ieri pomeriggio all’assessore Ylenia Zambito durante il presidio convocato sotto il comune per riportare l’attenzione sui problemi dell’emergenza abitativa e delle case popolari, e anticipato dall’invasione pacifica di martedì del cavalcavia di Sant’Ermete di cui viene chiesta la messa in sicurezza.
La costituzione in associazione rappresenta la premessa affinché i comitati di quartiere siano riconosciuti come interlocutori dall’amministrazione, ha sottolineato Zambito: “Parlo con singoli cittadini e associazioni formalmente costituite, non con gruppi informali”. Poste le condizioni per il dialogo, Ylenia Zambito ha fatto sapere che per la partecipazione dei comitati alla commissione ERP procederà a informare gli altri componenti della commissione, sindacati degli inquilini inclusi, per capire se siano o meno d’accordo.

Porte chiuse invece per la commissione sull’emergenza abitativa, di cui fanno parte gli assistenti sociali e i tecnici del Comune: “Neppure i sindacati degli inquilini sono presenti – ha spiegato la Zambito – dato che si discutono casi in cui vengono presentati dati sensibili che devono restare riservati”. La consegna è stata anche l’occasione per comunicare che a breve, entro la fine dell’anno, verranno assegnati 76 appartamenti: 18 di risulta, 43 di nuova costrizione in via da Fabriano e 15, sempre nuovi, in via Vecellio.

Commissione a parte, i comitati di quartiere e Prendocasa hanno anche consegnato, e protocollato, una serie di richieste mirate ad attenuare l’emergenza abitativa. Fra queste la richiesta di una commissione per la graduazione degli sfratti. “Ho già fatto questa richiesta – ha dichiarato la Zambito – ma oggi il Prefetto non può fare niente in tal senso. Un blocco degli sfratti deve essere motivato, così prevede la legge, come lo è stata la sospensione estiva giustificata con una carenza di uomini delle forze dell’ordine. Dopo quella sospensione è stato presentato un ricorso da parte di una delle associazioni di proprietari. È normale dunque che ci sia cautela”. E se per 76 nuclei familiari, alcuni dei quali hanno già alle spalle uno fratto già eseguito, una casa sta per arrivare, sono circa 30 gli sfratti che si prevede saranno eseguiti da qui alla fine dell’anno in assenza di una sospensione.

IL PRESIDIO
preisdio.prendocasaUna quarantina le persone che ieri hanno manifestato sotto Palazzo Gambacorti, per riportare l’attenzione sui problemi dell’emergenza abitativa, del sovraffollamento e delle manutenzioni nei quartieri popolari. Richieste accompagnate da quella di una maggiore attenzione per i quartieri periferici: “People Mover e Sesta Porta – hanno spiegato – a noi non interessano. A noi non servono grandi progetti, servono interventi come la messa in sicurezza del cavalcavia di Sant’Ermete”.
Le risorse, “la torta”, deve essere per tutti, hanno ripetuto “perché tutti abbiamo uguale dignità e il diritto di avere case, acqua, luce, gas e un lavoro”.
Ad accompagnarli simbolicamente quel conte Dracula che anche ieri, come già un mese fa all’Apes a sfilato con loro, un simbolo di chi “si risveglia assetato dei propri diritti
IL CAVALCAVIA DI SANT’ERMETE
presidio-prendocasaNon esiste un progetto definitivo per un eventuale intervento, ma uno studio di fattibilità che stima un costo di 1,8 milioni di euro. “La realizzazione di una pista pedonale e ciclabile – spiega l’assessore Andrea Serfogli – necessita la costruzione di una nuova passerella indipendente affiancata al cavalcavia esistente. Questo infatti non rispetta l’attuale normativa anti-sismica, essendo stato costruito prima della sua entrata in vigore, e dunque non è possibile agganciarci la nuova costruzione che dovrà essere indipendente”. Da qui i costi elevati. “Si può pensare – prosegue Serfogli – di studiare una soluzione più leggera, che preveda l’adeguamento sismico dell’esistente”. La certezza al momento è però che nelle casse comunali non ci sono le risorse e si andranno a cercare finanziamenti regionali. “È impensabile riuscire a reperire tutte le risorse”, ha detto ancora. “Ma questo intervento è di nostro interesse e rientra a pieno titolo nel progetto di riqualificazione di Sant’Ermete e nel mandato di questa amministrazione”.

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Pubblicato il: 21 novembre 2014

Argomenti: Pisa, Politica, Sociale

Visto da: 892 persone

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