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Corpo Forestale e Consorzio 4 Basso Valdarno, insieme per la salvaguardia idraulica e ambientale

idrovora

Nella sede del Comando provinciale di Pisa è stata presentata la convenzione tra il Corpo forestale dello Stato e il Consorzio 4 Basso Valdarno, l’ente che gestisce la tutela e la regimazione delle acque di pianura e di collina. Un progetto pilota, primo nel suo genere a livello nazionale, che si propone di intensificare le relazioni tra i due soggetti per il fine comune della salvaguardia idraulica e ambientale del territorio.

La vocazione tradizionale del Consorzio di Bonifica è legata a interventi di manutenzione ordinaria – tagli della vegetazione – e straordinaria – scavo degli alvei dei canali – allo studio e progettazione degli interventi straordinari per la ricostruzione, alla realizzazione delle opere arginali e di tutte le altre opere a difesa dal rischio idrogeologico, alla tutela, regimazione e qualificazione dei terreni e degli immobili urbani ed extraurbani. Al Corpo Forestale dello Stato, fin dal momento della sua istituzione nel 1948, sono affidati invece i compiti di salvaguardare il patrimonio boschivo nazionale, di proseguire l’opera di sistemazione dei versanti e di vigilare sulle buone pratiche selvicolturali. Questo fino agli anni Settanta, quando molti dei suoi compiti sono stati affidati alle Regioni.

Con la firma della convenzione comincia un percorso comune che passerà per un’attività di sorveglianza programmata su eventuali segnalazioni di fattori di rischio idraulico e idrogeologico.

Sia per il Comando provinciale della Forestale che per il Consorzio 4 Basso Valdarno il territorio da tutelare è estremamente vasto: il primo si estende su tutta la provincia di Pisa, 244.400 ettari distribuiti su 37 comuni, mentre la competenza del C4BV – che ha riunito il vecchio Ufficio dei Fiumi e Fossi, il Consorzio Padule di Fucecchio e il Consorzio di bonifica Valdera – comprende 208.120 ettari e 4.470 km di fossi e canali da controllare e regimare, distribuiti sul territorio di 56 comuni e 5 province.

Questo il funzionamento del sistema di vigilanza comune: il personale, sempre attivo sul territorio per i controlli diretti, redige una scheda dettagliata ogni qualvolta vengono rilevate situazioni di rischio o illeciti. Le schede di segnalazione vengono poi passate agli uffici di riferimento per la verifica. Una sorta di “moltiplicazione del personale” che aiuta sicuramente a vigilare su un territorio fragile e che, spiega il comunicato, “a causa di ben noti fattori come la cementificazione non rispettosa dell’ambiente, l’abbandono delle coltivazioni e l’aumento degli eventi meteorici di eccezionale intensità, ha sempre più bisogno di una sorveglianza attenta e costante”.

La fase sperimentale della Convenzione termina il 31.12.2014, ma in virtù dei risultati raggiunti e delle notevoli capacità di sviluppo futuro che si intravedono, dovrebbe essere rinnovata anche nel 2015.

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Pubblicato il: 11 novembre 2014

Argomenti: Ambiente, Pisa

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