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Gli attori detenuti di Armando Punzo incantano il Verdi. Il Ministro Orlando: “Esperienza da esportare”

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Sold out e lunghissimi applausi per Armando Punzo e gli attori detenuti della Compagnia della Fortezza di Volterra, che sabato 8 e domenica 9 novembre hanno commosso il pubblico pisano al Teatro Verdi con Santo Genet, lo spettacolo che ha aperto la stagione di prosa.

Un viaggio nell’opera di Jean Genet fra santi e peccatori, nei consueti dialetti ormai riconoscibili degli attori, con specchi, veli, giovani marinai e musiche melanconiche. Con un pubblico accompagnato a danzare e a gettar fiori, sin dal principio accolto per mano nell’universo di colori e citazioni della Compagnia della Fortezza, tornata al Teatro di Pisa dopo vent’anni, dove era andata in scena per la prima volta fuori dal carcere.

Tra i presenti in platea il Ministro della Giustizia Andrea Orlando, a cui Punzo, drammaturgo e fondatore della compagnia, ha chiesto attenzione al futuro di questa esperienza: “Ministro ci aiuti a realizzare nostro sogno e a fare di questa compagnia il teatro Stabile del carcere di Volterra”. “Questo va chiesto a Franceschini”, ha risposto Orlando, “ma certamente farò da portavoce delle vostre istanze. Di sicuro sono molto interessato al fatto di poter replicare anche in altri istituti l’esperienza di Volterra. Incontrerò i giudici di sorveglianza e l’amministrazione penitenziaria per favorire la nascita di queste attività”.

Attività che hanno conseguenze pratiche sulla vita degli stessi detenuti, oltre a produrre contenuti di alto valore culturale. Durante l’incontro tra Orlando e gli attori infatti, Aniello Arena, ex detenuto a Volterra e ora impegnato a pieno titolo nella recitazione anche al cinema, ha ricordato che “è proprio grazie al lavoro di Punzo se da 10 giorni sono un ex ergastolano che ha potuto usufruire della libertà condizionale”.

“Credo – ha concluso Orlando – che una delle maggiori inefficienze del nostro sistema penitenziario sia la recidiva e quindi il percorso rieducativo. Perciò l’esperienza della Compagnia della Fortezza deve essere vista come un modello cui ispirarsi: non spetta a me dire se può o meno diventare un teatro stabile, ma ne parlerò con Franceschini, tuttavia sono molto interessato, e lavorerò per questo, a fare in modo di replicarla il più possibile affinché le carceri italiane siano anche un luogo di riscatto per chi le abita dopo avere commesso reati ed espiato le sue colpe”.

“Questo successo conferma che la Compagnia della Fortezza è una realtà artistica di livello internazionale che non può essere considerato un bene di una città o di un territorio, ma dell’intero mondo della cultura”, ha commentato l’assessore alla cultura del comune di Pisa Dario Danti. “In questo senso Pisa e la Toscana hanno il compito ma anche il privilegio di valorizzarla e sostenerla con ogni mezzo possibile”.

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Pubblicato il: 10 novembre 2014

Argomenti: Cultura, Pisa, Politica, Teatro

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