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Confcommercio sull’ordinanza anti-bivacco: “In ritardo e limitata a poche strade”

stazione

“Un’ordinanza che arriva in estremo ritardo su un fenomeno, quello del vagabondaggio e del degrado, che ha ormai assunto proporzioni difficilmente contenibili, e dopo una campagna mediatica di mesi, che ha visto il suo apice nell’intervento di Striscia la Notizia” così Confcommercio sul provvedimento adottato da Palazzo Gambacorti per contrastare la situazione del quartiere Stazione.

Un provvedimento che secondo l’associazione dei commercianti “dovrebbe interessare l’intero quartiere della Stazione, ma a vedere bene, riguarda in realtà solo 2 strade e 1 piazza: via Mascagni, viale Gramsci con le gallerie, piazza della stazione. Che ne è di via Corridoni, di via Puccini, di via Colombo, di via Vespucci, solo per citarne alcune? Per assurdo, basta attraversare una strada, cambiare lato del marciapiede e tutto è consentito: ci si può sdraiare per terra, consumare alcoolici a tutte le ore del giorno e della notte, creare intralcio e pericolo per cittadini e turisti”.

Alla luce di queste considerazioni, il giudizio della presidente di Confcommercio Pisa Federica Grassini è netto: “È un provvedimento che ha il sapore di una presa in giro. Che ne è del resto della città? Il sindaco non si è ancora reso conto che nel medesimo stato delle due strade su cui si è concentrato il provvedimento, versa anche tutto il resto del centro storico? Chi non potrà bivaccare in viale Gramsci, lo farà senza troppi problemi nella strada di fronte o in qualsiasi altro punto della città. Questa ordinanza, doverosa nel rispetto del buon senso e della buona convivenza, sarebbe dovuta arrivare molti mesi fa e soprattutto deve, insisto, essere estesa a tutto il centro storico”.

Federica Grassini aggiunge un’ulteriore valutazione contenuta nell’ordinanza, in merito ai minimarket: “Leggo inoltre che è vietato ai titolari degli esercizi di vicinato mettere a disposizione degli acquirenti qualsiasi apribottiglie idoneo a permettere l’immediata consumazione della bevanda, escamotage per evitare le multe. Anche questo divieto dovrebbe essere esteso ai quasi 100 minimarket della città e non solo a quelli che insistono solo su due strade. Oltre a rifornire gli abusivi, questi esercizi somministrano alimenti e bevande senza licenza alcuna, in condizioni igienico sanitarie e di conservazione dei cibi quanto meno precarie”.

In conclusione Grassini rilancia un appello a sindaco e consiglio comunale, “affinché provvedimenti come questi cessino di avere la funzione di spot o di toppa dell’ultimo minuto e divengano punti di una strategia più ampia e più efficace, concordata con imprese e cittadini, che tutti i giorni questi fenomeni inaccettabili li subisce”.

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Pubblicato il: 6 novembre 2014

Argomenti: Cronaca, Pisa

Visto da: 495 persone

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